“Già a settembre la Regione Emilia-Romagna, a cui la Costituzione italiana assegna tutte le funzioni e i finanziamenti in materia di sanità territoriale, martellava la seguente pubblicità:

  • “È tempo di vaccinarsi! La Regione anticipa ad ottobre l’inizio della Campagna di vaccinazione antinfluenzale.
  • La vaccinazione è la protezione più efficace e sicura per prevenire l’influenza e ridurne le complicanze, che per alcune persone possono essere anche molto gravi. Con la vaccinazione riduci la circolazione della malattia, proteggendo non solo te stesso ma anche chi ti sta vicino: familiari anziani, bambini, amici e colleghi.
  • Il vaccino antinfluenzale aiuta a contrastare il COVID-19 Il vaccino, infatti, semplifica la diagnosi e garantisce una migliore gestione dei casi sospetti di COVID-19. Riduce il rischio di complicanze gravi e di ricoveri tra le persone con patologie pregresse.
  • Le vaccinazioni vengono effettuate dal medico o pediatra di base, e dai servizi vaccinali dell’Azienda USL”.

Si sarebbe dunque detto che la tempestiva somministrazione di massa di tale vaccino, gratuita per gli ultrasessantenni, i malati cronici, gli operatori sanitari e i bambini da sei mesi a sei anni, sarebbe stata molto utile per prevenire la diffusione incontrollata del coronavirus, certamente più di tante misure imposte dai decreti governativi prodotti in serie” afferma Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna. 

“Lista per Ravenna riceve invece continue segnalazioni che dimostrano come, arrivati ormai a novembre, la vaccinazione antinfluenzale sia diventata un miraggio. L’ultima, pervenutaci ieri per conto di un’anziana di 87 anni, è che il suo medico di base ha finito la scorta del vaccino, non si sa quando nuovamente disponibile, certamente non prima di fine novembre. Abbiamo ricevuto la stessa risposta da altri medici di base” continua Ancisi. 

“Non ce n’è neppure, al costo base di 14 euro, nelle farmacie, dove non è mai arrivato, essendovi disponibile solo il vaccino anti-pneumococcico contro la polmonite. Com’è stata possibile tanta disorganizzazione? Per quali cause, giustificabili o no? Come si intende porvi rimedio e con quale tempistica affidabile? Poniamo queste domande al sindaco di Ravenna, quale presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria, organo di indirizzo politico-amministrativo dell’AUSL Romagna” afferma Ancisi. 

“Per guadagnare tempo, dato che il prossimo Consiglio comunale è stato convocato solo per il 17 novembre, ci rendiamo disponibili a ritirare la presente interrogazione, qualora il sindaco ce ne desse risposta nella Conferenza dei capigruppo consiliari indetta per il 10, in base anche alla nostra richiesta di ripristinare il confronto settimanale con i gruppi politici sull’emergenza pandemica, avutosi durante il primo lockdown” conclude Alvaro Ancisi.