“Mi scrivono i coniugi SB ed LDP, entrambi 43enni, residenti sulla via Reale, tuttora strada statale n. 16 Adriatica, in un borgo di poche case e di alcuni esercizi pubblici posto tra Camerlona e Mezzano, vicino all’intersezione con via Piangipane. Mi espongono la loro sofferenza, che tuttavia, per la popolazione locale, è anche  un grave problema pubblico di viabilità pedonale e ciclabile.

Hanno un figlio di 11 anni che a settembre comincerà a frequentare la scuola secondaria di primo grado (“scuola media”) di Mezzano. Come tutte le strade statali e anche di più, questa strada è percorsa, a grande velocità, da un flusso ininterrotto di mezzi motorizzati, nell’attesa pluridecennale che sia realizzata (finora neanche progettata) la variante Ravenna/Glorie della superstrada Ravenna-Ferrara, che toglierebbe dalla Reale i mezzi pesanti e le auto dirette fuori zona. Il Comune di Ravenna, prim’attore di questo immane ritardo, se l’è cavata installando un autovelox fisso poco oltre il cartello di ingresso a Mezzano, a qualche chilometro da Camerlona, non ponendo perciò alcuno stimolo di rallentamento ai bolidi che sfrecciano davanti a questo borgo. Che un bambino, dovendo andare e tornare da scuola, si avventuri in bicicletta su questa strada è irresponsabile persino pensarlo.

Tra la scuola di Mezzano e la periferia del paese in direzione Camerlona c’è in effetti una pista ciclabile che però si arresta a 600 metri dal borgo stesso. Le famiglie residenti i cui figli frequentano la scuola media di Mezzano hanno perciò deciso di accompagnarli e di andare a riprenderli in auto. Altrettanto non potranno fare SB e LDP col loro bambino, perché lavorano entrambi a Ravenna, l’uno come giornaliero, l’altra come turnista. Mi riferiscono di essere perciò riusciti a raccogliere sul posto circa duecento firme sulla richiesta di allungare la pista ciclabile fino a Camerlona. Spedita al Comune di Ravenna, non hanno finora ricevuto  risposta.

Ci sarebbe l’autobus pubblico, se non fosse che, al ritorno da Mezzano, la fermata è dalla parte opposta della loro abitazione. Non essendoci una sola striscia pedonale in tutta la zona, il bambino dovrebbe perciò attraversare via Reale, rischiando di farsi travolgere dal traffico veicolare. LDP mi dice: “Sapendo che mio figlio deve andare a scuola sono costantemente in angoscia. Il mio cervello pensa, ma non ho soluzione. Spero che qualcosa si possa fare”.

La mia convinzione è che il Comune di Ravenna debba, senza dimenticarsi della ciclabile, compiere urgentemente il minimo del suo dovere. Realizzare almeno una striscia pedonale su cui gli utenti del servizio bus possano attraversare via Reale per raggiungerne la fermata o tornarsene a casa, senza temere di lasciarsi la pelle. Chiedo al sindaco se vuole farla.”