Egregio sindaco, un nostro concittadino ha scritto a Lista per Ravenna, firmandosi debitamente, il seguente messaggio.
“Con questa mia sono a evidenziare, che ieri, 8 dicembre 2021, alle ore 12,30, sono entrato nell’ospedale civile di Ravenna dall’ingresso principale di viale Randi per pagare un ticket, non trovando nessuno che mi misurasse la temperatura corporea, né mi chiedesse il green pass. Per pagare il ticket, ho percorso fino in fondo un corridoio molto lungo,  a destra del quale, dopo pochi metri, in un largo spazio, sono collocate le macchinette. Essendoci qui un tavolino, ho sperato inutilmente che ci fosse qualcuno ad effettuare i controlli. All’ingresso principale ho visto sulla destra che il bar era aperto e notato una specie di guardiola con del personale in servizio. C’era un cartello con la scritta di rivolgersi per le informazioni all’Accettazione posta lì di fronte, ma non c’era nessuno. I quotidiani di Ravenna hanno scritto che ci sono i controlli da parte della Polizia Locale e della Polizia di Stato negli autobus, bar e ristoranti, ma nell’ospedale chi controlla o chi dovrebbe controllare nei giorni festivi? Allego lo scontrino di avvenuto pagamento del ticket. Distinti saluti”.

Questa domanda dimostra la distanza esistente tra l’informazione pubblica somministrata alla stampa e la realtà dei fatti. Mentre su strada, nel trasporto pubblico e negli esercizi di ristoro, giustamente si controlla (o almeno si spera) che chi vi accede non diffonda il virus epidemico, all’interno dell’ospedale pubblico, dove assai più nocivo, se non letale, può essere il contagio, nessuno si preoccupa che nei giorni festivi si possa circolare liberamente con la febbre e senza il green pass?

Giro la domanda a Lei, che può autorevolmente ottenerne risposta in quanto presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria, organo di indirizzo politico-amministrativo dell’AUSL Romagna, da cui dipendono i servizi ospedalieri pubblici.