“Nelle ultime settimane abbiamo assistito al subdolo tentativo di screditare la mia figura di attivista, passando anche sopra a tutto il lavoro svolto come consigliere comunale, per diffondere l’idea che a Ravenna il M5S avrebbe nominato un referente con il compito di avviare il confronto con le altre forze politiche in vista delle prossime elezioni.
Tale tentativo prende le mosse da un comunicato stampa in cui si afferma in maniera bizzarra che io avrei creato confusione in quanto “si è fatta strada nel territorio ravennate un’inesatta identificazione del Movimento 5 Stelle che non trova legittimazione da parte dei facilitatori responsabili dell’organizzazione di quel territorio”.
In buona sostanza vengo censurato, e con me tutte le persone con cui da tempo collaboro, per il solo fatto di essermi impegnato, specialmente negli ultimi cinque anni, come attivista e come consigliere comunale, per mantenere viva nelle istituzioni e presso l’opinione pubblica la voce del movimento supportando nel territorio le numerose concrete iniziative degli attivisti.
Lo stesso comunicato conclude quindi in maniera sconcertante che: “In passato, in piena trasparenza, è stato svolto un proficuo percorso che ha raccolto tutte le istanze dei gruppi del territorio ravennate trovando una sintesi in una figura che avrà il compito di avviare un confronto franco e aperto con tutte le forze politiche progressiste, in vista delle prossime elezioni comunali di Ravenna.”
Questa affermazione è frutto di pura fantasia perché questo fantomatico trasparente percorso non risulta essere mai stato messo in atto: non è dato di sapere nemmeno come, quando ed in base a quali regole ciò sarebbe avvenuto, chi sarebbe stato convocato, chi e quanti avrebbero partecipato ecc.; quello che invece è certo è che in questi anni i facilitatori hanno brillato solo per la loro assenza e scarsa attenzione ai problemi del territorio da noi sollevati.
Da tale scombinata narrazione alcuni giornali hanno tentato di trarre le supposizioni più disparate in particolare che a Ravenna esisterebbe “il referente ufficiale del movimento sul territorio secondo la direzione centrale”, quindi “fuori Maiolini” e dentro un altro (Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole…), fino ad affermare che sarei stato “trombato”.
Come tutti sanno, a Ravenna non ci sono portavoce eletti e quindi nessuno è legittimato ad erigersi a rappresentante del movimento; questo da parte mia è stato sempre ben chiaramente espresso proprio per non creare confusione e per rispettare le regole, cosa fondamentale.
Ritengo quindi doveroso precisare che anche oggi nessuno può arrogarsi il titolo di referente del movimento a Ravenna: nessuno ha il potere di autodefinirsi tale e nemmeno di investire chicchessia di tale ruolo che è inesistente; e tale rimane anche se ad affermarlo sono parlamentari e/o facilitatori che non hanno alcun potere in materia. Tantomeno di dare la benedizione e organizzare passerelle a persone che si fanno vive solo quando è ora di candidarsi alle elezioni.
Si tratta quindi di una iniziativa arbitraria e dannosa di cui il movimento non ha proprio bisogno; soprattutto nella fase complessa e delicata che sta attraversando e dalla quale confido possa uscire celermente con regole chiare per la individuazione di figure capaci di fortificare la rappresentanza locale anziché indebolirla.
In tanti anni di attivismo, l’unica portavoce del Movimento 5 Stelle che ha collaborato assiduamente con noi sul territorio nell’ interesse della città, creando un’ottima (ed inedita) sinergia fra la sua attività di portavoce in Consiglio regionale, la mia in Comune e quella degli attivisti, è stata Silvia Piccinini, mettendoci la faccia e il cuore, con un impegno costante che non esito a definire esemplare. A questo proposito penso di ben interpretare il sentire degli attivisti e degli elettori affermando che anche altri portavoce, anziché aprire oziose diatribe su chi sia il più bello del reame, dovrebbero mettersi anche loro a lavorare per il movimento ed il bene della città.
Sono quindi tranquillamente deciso a continuare ad occuparmi dei problemi di Ravenna con i numerosi attivisti che hanno partecipato alle tante iniziative fra cui ricordo quella sul superbonus 110% e la più recente sulle comunità energetiche per fare di Ravenna una città all’avanguardia nello sviluppo dell’autoproduzione, condivisione ed autoconsumo dell’energia solare con rilevanti benefici anche economici per i cittadini oltre che per l’ambiente.

Sono e resto in campo; a tutto campo, cioè con il massimo dell’impegno. Come ho sempre fatto. Lo devo alla città, lo devo agli attivisti.