“Ai bravissimi giovani dell’Azione Cattolica che hanno organizzato, con grande presenza e partecipazione, il primo confronto pubblico di venerdì scorso tra i candidati sindaco delle imminenti elezioni, credo possa interessare conoscerne le posizioni anche sul tema della famiglia, fondamentale e cruciale oggi come non mai, riguardo all’amministrazione del Comune di Ravenna nel prossimo quinquennio. Riporto dunque il capitolo “La famiglia al centro” del mio programma elettorale.
La famiglia è il nucleo fondante della società, il primo soggetto cui devono rivolgersi le politiche sociali del Comune. Al riguardo i princìpi cardine sono sussidiarietà, solidarietà e partecipazione. L’assessorato alle Politiche sociali deve racchiudere in sé anche la delega alla famiglia, che rappresenta, oltre che il primo ammortizzatore sociale, anche il primo luogo di intervento a livello sociale nei confronti delle persone in difficoltà.
Nell’erogazione dei servizi e nella modulazione delle tariffe, la famiglia va sostenuta come nucleo unitario che garantisce stabilità sociale. Vanno coinvolte le associazioni familiari in forma consultiva e va sostenuta la maternità a livello assistenziale, nei luoghi di lavoro e con iniziative pensate appositamente per la coppia mamma-bambino. Attraverso i consultori, le donne in stato di gravidanza vanno sostenute in ogni momento, affinché non si sentano mai sole e possano sempre trovare l’assistenza adeguata, anche in collaborazione con le associazioni di volontariato.
Occorre inoltre introdurre appieno il quoziente familiare, ossia un sistema di rimodulazione delle tariffe e delle tasse comunali capace di tener conto dell’intero carico familiare non solo in senso verticale (cioè per classi di reddito), ma anche in senso orizzontale (cioè in base al numero dei figli, alla presenza di anziani, di portatori di handicap o di debolezze mentali, di figli con un solo genitore).
Sostenere la famiglia significa anche sostenere le giovani coppie per l’acquisto o l’affitto della casa. Serve pure attivare specifiche modalità di intervento in casi di difficoltà economica, sempre legati a progetti di opportunità o reinserimento occupazionale, garantire i servizi educativi per l’infanzia, incentivare forme di autogestione familiare o di baby-sitting alternative all’asilo nido. Sostenere la famiglia significa infine offrire la possibilità, per una giovane coppia con prole, di trovare un posto all’asilo nido senza dover spendere l’intero stipendio mensile nella retta e potendo contare su strutture per quanto possibile disseminate in tutti i principali quartieri e centri urbani.”



























































