“Marcia contro l’aggressione russa “Vittoria per la Pace“ è una manifestazione a sostegno dell’Ucraina, organizzata dal Associazione Malva – ucraini di Ravenna con adesione di Italia Viva e Più Europa ravennati, si terrà domenica 25 febbraio alle ore 15. È dedicata alla commemorazione del 10° anno dell’invasione russa in Ucraina ed il 2° anno dell’aggressione russa a vasta scala.

Invasione che ha portato a:

  • quasi 10.000 civili uccisi e 17.500 gravemente feriti,
  • 20.000 bambini illegalmente separati dai genitori e deportati (rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani);
  • 26% del territorio dell’Ucraina illegalmente e militarmente occupato dalla Russia (pari a quasi 50% del territorio Italiano);
  • danni per un valore di 62,6 miliardi di euro (pari a quasi due bilanci annuali dell’Italia)
  • un “ecocidio” senza precedenti con significative contaminazioni del suolo, dei fiumi e dell’aria a causa delle operazioni militari.

Il titolo dell’evento, “Vittoria per la Pace”, sottolinea la necessità di una vittoria dell’Ucraina per la Pace giusta, per rafforzare il sistema di sicurezza globale ed avere un futuro prevedibile.

Il mondo civilizzato deve fermare i crimini di guerra russi e il massacro della popolazione ucraina mai visto dai tempi della seconda guerra mondiale. Gli ucraini stanno combattendo e riprendendo il controllo del loro territorio per mostrare che le persone nel XXI secolo hanno il diritto di non subire torture, deportazioni e omicidi.

La Pace sta nel rispetto del diritto internazionale, sovranità ed integrità del paese riconosciuto e che promuova giustizia e responsabilità per crimini di aggressione: infatti, la sconfitta e la punizione di coloro che si sono resi responsabili di aggressioni e crimini di guerra sono prerequisiti essenziali per la costruzione di una pace vera. Inoltre, una vittoria militare decisiva può servire come deterrente contro future aggressioni o invasioni da parte degli altri paesi imperialisti.

Altrimenti, qualsiasi successo dell’aggressore porterebbe un messaggio agli altri potenziali invasori che l’aggressione militare funziona e per quanto rimane impunita possa essere usata ai loro fini. Allo stesso momento, i paesi pacifici, riceverebbero un messaggio che per avere la sicurezza del loro paese non possano contare sul supporto degli altri paesi e diritto internazionale, ma devono assicurarsi di essere militarmente forti, incluso armi nucleari. Qui vale a ricordare che l’Ucraina è uno dei pochi paesi al mondo ad aver rinunciato a un arsenale nucleare, avendo eliminato gli armamenti ereditati dall’Unione sovietica (arsenale che era il 3° al mondo dopo la caduta dell’URSS). La Russia, invece, ha agevolmente dimenticato l’impegno assunto con la firma del Memorandum di Budapest del 1994, ovvero quello di rispettare l’indipendenza, la sovranità e i confini dell’Ucraina.

Costringere l’Ucraina al tavolo dei negoziati in questo momento, significherebbe solo posticipare la nuova ondata dell’aggressione militare da parte della Russia, forse ancora più sanguinoso. Nel corso degli ultimi 10 anni, la stessa Ucraina ha già provato e continua a usare altri strumenti non militari:

  • la Crimea è stata lasciata ai russi senza difesa militare, ma con la speranza che strumenti giuridici e diplomatici faranno tornare questo territorio all’Ucraina. Nonostante la sentenza della Corte Internazionale circa illegalità dell’annessione di Crimea, la Russia dimostra disrispetto al diritto internazionale e continua ad occupare la penisola.

Dopo l’invasione sul territorio del Donbas, l’Ucraina si è seduta al tavolo dei negoziati con il Cremlino ed ha firmato il Minsk 1, ma i russi hanno continuato a violarlo. Anche Minsk 2 non ha portato al cessato fuoco ed un referendum costituzionale, ma ha dato alla Russia la possibilità di rafforzarsi ed iniziare l’aggressione a vasta scala nel 2022.

  • Dal 2014 l’Ucraina chiede all’ONU l’iniziativa sul mantenimento della pace in Ucraina, ma l’uso del veto da parte della Russia non solo blocca le decisioni, ma dimostra ancora una volta forte assenza di volontà di arrivare alla soluzione pacifica.
  • Nel 2023 l’Ucraina ha presentato il suo piano di pace e sta lavorando sullo sviluppo pratico richiamando altri paesi a sostenerlo.
  • Ad oggi l’Ucraina ha condotto oltre 200 round dei negoziati con la Russia, ma il Cremlino non ha mai mostrato alcun interesse nel rispettare i patti, nel porre fine all’invasione cominciata nel 2014 o nel riconoscere all’Ucraina il diritto di esistere come stato indipendente.

La Russia non rispetta alcun accordo e viola brutalmente le regole stabilite, rimanendo impunita.

Pertanto, per il mondo civile è importante che Putin subisca una sconfitta e assuma la responsabilità per questo atto di aggressione senza precedenti. Per arrivare a questo il sostegno decisivo e pronto, sia diplomatico, che militare degli altri paesi, è essenziale.

La Marcia partirà dalla stazione ferroviaria alle ore 15 e si concluderà in Piazza del Popolo con la Manifestazione al sostegno all’Ucraina .

Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini di Ravenna, le associazioni, i partiti politici, amministrazioni locali a unirsi alla Marcia e alla Manifestazione, per mostrare solidarietà all’Ucraina e inviare un messaggio chiaro di sostegno e resistenza contro l’oppressione.”