L’ANSA ha selezionato le figure ritenute rilevanti nel corso dell’ultimo anno per l’Emilia-Romagna. Fra i profili scelti, figura anche il faentino Giordano Sangiorgi, patron del MEI. Sangiorgi è stato scelto per il nuovo progetto legato al liscio e per aver lanciato la proposta di tutelare il genere musicale romagnolo come patrimonio immateriale dell’umanità Unesco.

L’elenco dei profili scelti:

RITA CUCCHIARA, IL VOLTO UMANO DELL’AI ALLA GUIDA DI UNIMORE È la prima rettrice nella storia secolare dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ma è anche una delle principali esperte italiane di Intelligenza artificiale: con la sua nuova guida Unimore si proietta, anche simbolicamente, verso il futuro.

Rita Cucchiara, infatti, ha fondato e diretto AImagelab, laboratorio di riferimento a livello internazionale per l’intelligenza artificiale e la computer vision, oggi parte della rete europea Ellis.

La sfida per l’Università è quella di gestire l’innovazione dell’Intelligenza artificiale restando fedeli a valori e principi: che poi è una delle sfide principali che attende anche tutto il resto del mondo.
—.
MARCO CROATTI, DA RIMINI VERSO GAZA A BORDO DELLA FLOTILLA Insieme ad altri attivisti internazionali (fra cui il presidente dell’Ucoii Yassine Lafram) il senatore riminese del Movimento 5 Stelle, a settembre, si è imbarcato sulla Global Sumud Flotilla che ha fatto rotta verso Gaza per portare aiuti umanitari. Le barche sono state intercettate a largo della costa palestinese nei primi giorni di ottobre e non sono riuscite ad arrivare a Gaza, ma hanno acceso i riflettori sulla crisi umanitaria. E mentre la flottilla solcava il Mediterraneo nelle città italiane si è sviluppata una vastissima mobilitazione di sostegno.
—.
TOMMASO FOTI, MISTER PNRR DOPO UNA VITA NELLE ISTITUZIONI Dopo una vita nelle istituzioni, è diventato consigliere comunale a Piacenza a vent’anni, Tommaso Foti, 65 anni, ministro delle politiche europee, si trova a gestire una delle partite più delicate che attendono il governo nei prossimi mesi. È lui, infatti, il titolare della delega per i fondi del Pnrr, che dovranno essere spesi entro il 30 giugno del 2026. Moltissimi sono i progetti che dovranno vedere la conclusione, fra i quali il tram di Bologna. Si è tenuto lontano dalle polemiche e ha lavorato a testa bassa su una questione complicatissima.
—.
PAOLO BOLOGNESI, UNA VITA PER LA RICERCA DELLA VERITÀ Il 2 agosto del 2025 ha tenuto il suo ultimo discorso da presidente dell’associazione fra i familiari delle vittime della strage della stazione di Bologna. Paolo Bolognesi ha lasciato il testimone a Paolo Lambertini e la successione chiude una fase, con le sentenze definitive arrivate nel corso del 2025 che hanno scritto la verità giudiziaria sulla più grande strage di civili successa in Italia in tempo di pace. Dal palco della stazione ha lanciato un forte richiamo contro le riscritture della storia, in aperta polemica con la premier Giorgia Meloni.
—.
EVA NEGRI, LA RICERCA SCIENTIFICA PER LA LOTTA AL CANCRO È una delle prime 500 scienziate al mondo nella classifica di Research.com che misura pubblicazioni e citazioni nella comunità scientifica internazionale. Eva Negri, professoressa associata di epidemiologia ambientale e medicina del lavoro dell’Università di Bologna, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i suoi studi di farmaco-epidemiologia e ricerca oncologica che la collocano ai vertici mondiali per la ricerca sul cancro.
Eva Negri è una delle punte diamante della scienza ‘Made in E-R’, che ha un fiore all’occhiello nel supercalcolatore del Tecnopolo di Bologna.
—.
MAURIZIO DI STEFANO, L’OSTE ANTI-RACKET GETTA LA SPUGNA Era iniziata come una storia di riscatto e rinascita da un lato all’altro dell’Italia. È finita con una sconfitta a pochi giorni dal Natale. Maurizio Di Stefano, prima libraio anti-racket in Sicilia e poi ristoratore a Bologna, è stato costretto, a dicembre, a gettare la spugna. “Ho ceduto l’attività, l’ho dovuto fare perché non posso più vivere in questo modo. Lo Stato mi aveva dato i soldi per ripartire, ma poi me li ha chiesti indietro quando ormai li avevo già investiti”, ha raccontato all’ANSA. Di Stefano fino a pochi giorni fa era titolare del ristorante “Liccu” a Bologna.
—.
GIOVANNA FERRARI, LA BOLOGNESE CHE SOGNA L’OSCAR Con il cinema in piazza Maggiore, il Modernissimo e numerosi festival, Bologna è già diventata un punto di riferimento per gli appassionati di cinema. Adesso sogna addirittura l’Oscar. La regista bolognese Giovanna Ferrari, classe 1979 che vive in Irlanda, è infatti nella shortlist per la statuetta per il miglior cortometraggio di animazione con ‘Eiru’, la storia di una bambina dai capelli color fiamma. Nella shortlist c’è anche ‘Playing God’, nato da un gruppo di artisti-amici che hanno creato e prodotto i 7 minuti di stop-motion sotto i portici. Il 22 gennaio sono attese le nomination.
—.
GIORDANO SANGIORGI, PROFETA DEL LISCIO, OSTINATAMENTE INDIE Da trent’anni ostinatamente ‘indie’, Giordano Sangiorgi ha celebrato nel 2025 un piccolo miracolo: il Mei di Faenza, Meeting delle etichette indipendenti, ha compiuto trent’anni e gode di ottima salute in un mondo di major e di streaming. E rilancia con un sogno: far riconoscere il liscio romagnolo come patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. Ma soprattutto ha rinnovato il liscio e avvicinato al folk romagnolo la Generazione Z, con l’orchestra ‘Santa Balera’ e con i giovani che riscoprono la musica tradizionale della Romagna —.
KIMI ANTONELLI, BOLOGNA SULLA MAPPA DELLO SPORT MONDIALE A soli 18 anni è già uno dei protagonisti del circus mondiale della Formula 1: il bolognese Andrea Kimi Antonelli, pilota della Mercedes che ha concluso la sua prima stagione con due podi e un settimo posto complessivo. Nel frattempo si è diplomato al liceo scientifico. Con lui Bologna è sempre di più sulla mappa dello sport mondiale: i rossoblù di Italiano sono protagonisti in Europa League e a dicembre l’Italia, pur orfana del suo leader Jannik Sinner, ha vinto in Fiera la sua terza Coppa Davis consecutiva.
—.
GAIA GIOVANNINI, CON LA BANDA DI VELASCO SUL TETTO DEL MONDO Forse non ha il talento delle altre vedette del volley azzurro, ma quando bisognava giocare i palloni decisivi, Julio Velasco si è affidato senza indugi a lei: Gaia Giovannini, schiacciatrice di San Giovanni in Perisceto (come Marco Belinelli che ha lasciato il basket) entrata dalla panchina nella semifinale di Bangkok contro il Brasile è stata determinante sia in difesa sia in battuta: dopo l’oro di Parigi, Gaia Giovannini è stata la “working class hero” dell’incredibile ciclo di vittorie delle azzurre di volley.