Un calendario articolato, promosso dal Comune di Faenza e dal Comitato Antifascista per la Democrazia e la Libertà, per celebrare l’81° Anniversario della Liberazione di Faenza dal nazifascismo, che ricorre il 17 dicembre 2025. Un calendario che intreccia memoria storica, impegno civico e partecipazione, in un percorso che unisce luoghi, persone e storie di libertà.

17 dicembre – La celebrazione ufficiali nella data della Liberazione di Faenza

Il momento culminante delle commemorazioni sarà mercoledì 17 dicembre, giorno dell’81° Anniversario della Liberazione della città. La giornata si aprirà alle ore 9.30 con la celebrazione della funzione religiosa in suffragio dei Caduti nella Chiesa dei Caduti – San Bartolomeo (via Scaletta, angolo corso Matteotti). Alle 10.15, da Piazza del Popolo, partirà il corteo istituzionale con deposizione delle corone e suono del silenzio presso le lapidi dedicate ai Caduti della Resistenza, alle Vittime Civili di Guerra e ai cittadini che sacrificarono la vita per la libertà. Come da tradizione, risuonerà anche la sirena d’allarme antiaereo della Seconda guerra mondiale, simbolo sonoro della memoria cittadina. La cerimonia proseguirà alle 11.15 in via Cavour, con la deposizione della corona presso la lapide del Reggimento Punjab, in ricordo dei soldati indiani Sikh che contribuirono alla Liberazione di Faenza. Infine, alle 12, al Faenza War Cemetery di via Santa Lucia, si terrà la deposizione della corona in memoria dei militari degli Eserciti Alleati caduti nei combattimenti per la libertà della città. La cerimonia vedrà la partecipazione delle studentesse e degli studenti degli Istituti Comprensivi Cerini, Matteucci e San Rocco che eseguiranno alcuni brani musicali e interverranno rendendo la cerimonia un momento di memoria e partecipazione.

ULTERIORI INIZIATIVE

Nel calendario delle celebrazioni trovano spazio anche ulteriori iniziative a ingresso gratuito, che approfondiscono aspetti storici e civili della memoria.

Il Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea di Faenza, in collaborazione con il collezionista Werter Spoglianti, inaugura la mostra temporanea “Cosa avevano in testa gli americani? Gli elmetti americani nella Campagna d’Italia e nei combattimenti a Monte Battaglia”, visitabile dal 9 dicembre 2025 al 1° febbraio 2026. L’esposizione si concentra sull’equipaggiamento americano legato ai momenti cruciali della Campagna d’Italia che videro le truppe statunitensi avvicinarsi a Faenza, in particolare durante i feroci combattimenti di Monte Battaglia tra il 27 settembre e l’11 ottobre 1944. Questa battaglia, combattuta a fianco dei Partigiani della 36ª Brigata Garibaldi, fu decisiva per il controllo della linea difensiva tedesca, sebbene l’avanzata successiva rallentò strategicamente per mantenere impegnate le divisioni germaniche in Italia, posticipando la liberazione di Faenza al 17 dicembre 1944.

Sempre a Palazzo Laderchi, sabato 17 gennaio, alle ore 17, è in programma “Se Faenza fosse stata liberata dagli americani?”, conferenza di approfondimento con Enzo Casadio e Marco Dalmonte, esperti di storia militare della Seconda guerra mondiale. Il momento, moderato da Aldo Ghetti, intende portare l’attenzione e l’approfondimento sul combattimento di Monte Battaglia e valutarne le possibili conseguenze se fosse stata conseguita la conquista di Imola e il relativo taglio della linea di ritirata dei Tedeschi concentrati nel riminese.

Il Liceo Torricelli – Ballardini presenta poi la mostra “L’Umanità assediata” presso la Biblioteca del Liceo (via Pascoli 13), con inaugurazione mercoledì 17 dicembre alle 18.30. L’esposizione, frutto di un viaggio della Memoria degli studenti, ripercorre i luoghi simbolo della guerra nella ex Jugoslavia, concentrandosi sull’assedio di Sarajevo, sul genocidio di Srebrenica e sulla distruzione di Mostar. L’iniziativa offre una riflessione sugli effetti drammatici dei nazionalismi e della pulizia etnica, temi ancora molto vivi nella nostra contemporaneità. Il percorso di studio degli studenti si è arricchito di incontri con i volontari di Cosmohelp, con la storica Patrizia Dogliani, la scrittrice Federica Manzon e il fotoreporter Uliano Lucas, tutti profondi conoscitori del teatro della guerra civile nell’ex Jugoslavia. Le aperture al pubblico sono previste anche il 19, 22 dicembre, e il 7, 9 gennaio 2026, dalle 17 alle 19.