CNA esprime forte preoccupazione per i gravi disagi causati dai lunghi tempi di chiusura dei passaggi a livello nel territorio cervese, in particolare quello di via Martiri Fantini. La situazione, già critica da tempo, è stata aggravata dagli interventi effettuati da RFI nel 2024, che hanno comportato un significativo aumento dei tempi di attesa, con conseguenti file chilometriche, blocchi della circolazione e forti ripercussioni sulla mobilità cittadina.
In data odierna, il Comune di Cervia ha diffuso un comunicato stampa che riporta la risposta ufficiale di RFI, nella quale si spiega che l’incremento dei tempi di chiusura è legato a esigenze di sicurezza tecnologicamente non superabili. CNA riconosce l’importanza della sicurezza ferroviaria, ma ritiene che questa non possa tradursi in una penalizzazione sistematica per il territorio, soprattutto in una città che nei mesi estivi passa da 28.000 residenti a punte fino a 300.000 presenze fra residenti e turisti.
“I disagi colpiscono duramente cittadini, turisti e imprese” dichiara Francesco Magnani, Presidente della CNA Comunale di Cervia. “Le attività economiche locali, già messe alla prova da una stagione turistica sempre più breve e competitiva, devono affrontare ulteriori difficoltà logistiche e organizzative, con un impatto diretto sulla loro operatività e sull’esperienza dei clienti. A tutto questo si aggiunge un problema ancora più grave: le lunghe file che si formano in prossimità dei passaggi a livello rappresentano esse stesse un pericolo per la sicurezza stradale, sia all’interno dell’abitato che lungo l’asse della SS16. CNA chiede con forza che RFI, in collaborazione con le Istituzioni locali, individui soluzioni tecniche e gestionali capaci di ridurre concretamente i tempi di chiusura e di restituire fluidità al traffico urbano. È necessario che alle dichiarazioni seguano azioni, per evitare che la sicurezza diventi un alibi e non una leva di sviluppo. In un territorio a forte vocazione turistica, commerciale e artigianale, non è accettabile che le infrastrutture rappresentino un freno e non un supporto alla crescita e alla qualità della vita.”

























































