La “tassa” di soggiorno, in realtà un’imposta in senso tecnico, è un tributo locale applicato a carico di chi pernotta in una struttura ricettiva che si trova in un Comune differente dal proprio. Sulla base del decreto legislativo del 14 marzo 2011 sul federalismo fiscale, i proventi da essa derivanti devono essere interamente destinati a  finalità direttamente connesse al turismo.

Nicola Grandi denuncia una malagestione del gettito generato da questa imposta nel comune di Ravenna, pari a circa 2 milioni di euro annui: “Allo stato attuale viene impiegato per spese infruttifere e improduttive, che poco hanno a che fare con il sistema e l’economia del turismo del nostro Comune. Viene infatti utilizzato per interventi di spesa corrente, non strutturali, e spesso per ‘tappare buchi’ di bilancio di alcune istituzioni culturali, venendo così del tutto a meno alle sue reali finalità”.

Il candidato sindaco della coalizione di centro-destra composta da Fratelli d’Italia, Forza Italia e lista civica Viva Ravenna ha le idee chiare sulla direzione da intraprendere per trasformare il malgoverno attuale in una gestione virtuosa: “La nostra proposta viaggia su binari decisamente diversi. Prima di tutto, prevediamo una concertazione di intenti con le associazioni di categoria, con una preventiva condivisione delle finalità di spesa per meglio utilizzare le somme. Poi, proponiamo di destinare queste somme al miglioramento della vivibilità, del decoro urbano e dei servizi a disposizione dei visitatori e dei turisti che giungono a Ravenna da tutte le parti del mondo”.

 “Il nostro impegno sarà quello di investire il 60-70% dei proventi della tassa di soggiorno in un progetto di project financing che da subito finanzi interventi di arredo urbano e attività delle Pro Loco, attuando politiche premianti e progressive per le Pro Loco che sapranno svolgere attività coordinate e in collaborazione con le altre, in modo da sfruttare i vantaggi delle economie di scala ed evitando confusione e sovrapposizione nei calendari degli eventi”, afferma Grandi, che conclude: “Il denaro speso verrà restituito con un finanziamento quinquennale ma gli interventi saranno immediatamente resi disponibili, innovando così da subito la nostra offerta turistica”.