“Apprendiamo da notizie di stampa che il progetto “Primula”, società mista ASP della Romagna Faentina più Cooperativa in Cammino per la gestione delle strutture socio assistenziali del territorio (una su tutte la CRA il Fontanone) è attualmente al vaglio della Corte dei Conti.
Dopo un fugace passaggio in Commissione Consiliare qualche mese fa, dove Presidente e Direttore di ASP hanno paventato una possibile collaborazione tra le due realtà, ancora tutta da definire, e per la quale ci avrebbero dato dettagli e specifiche, veniamo a conoscenza a mezzo stampa che tutto è già stato deciso, tutto è pronto per essere messo a terra.
Nessuna vera condivisione, nessuna possibilità di intervenire nel merito, tutto viene e verrà presentato a cose fatte, prendere o lasciare.
Addirittura sono definiti i posti in consiglio di amministrazione, la compagine sociale, e chiaramente tutto quanto ne consegue sia in termini di governance (immagino che il consigliere delegato o il direttore generale saranno emanazione di In Cammino) che di piano industriale.
Chiaramente la notizia è stata fatta filtrare a urne chiuse, tra l’altro alla vigilia della scadenza della norma regionale sugli accreditamenti, che come ho avuto modo di dire più volte in campagna elettorale ridisegnerà i contorni del nostro sistema socio-assistenziale.
Ma al di là della forma, che ormai non ci sorprende più visti i comportamenti degli attori in campo (in primis l’Amministrazione Comunale), ciò che indigna e preoccupa è il merito.
La gestione della partita ASP della Romagna Faentina ha prodotto negli ultimi anni una delle più grandi distruzioni di valore del nostro territorio, il patrimonio finanziario – che costituiva la dotazione iniziale proveniente dalle Opere Pie Elemosiniere – è stato di fatto azzerato, le perdite economiche degli ultimi quattro anni hanno eroso i valori di patrimonio contabile ed hanno costretto i Comuni soci a continue iniezioni di risorse (nell’ordine di qualche milione di euro), e questo è conseguenza – occorre ricordarlo – delle scelte politiche dell’Amministrazione Malpezzi-Isola che hanno consegnato il Fontanone ad un soggetto privato lasciando ASP in un limbo insostenibile, questo è conseguenza del maldestro tentativo dell’Amministrazione Isola-Agresti che ad inizio del proprio mandato ha tentato di riportare il Fontanone in ASP e con lui i posti accreditati. Azione quest’ultima mal gestita, mal programmata, mal attuata e che ha visto una pesante battaglia legale tra Amministrazione Comunale e Cooperativa In Cammino con l’Amministrazione Comunale sonoramente battuta di fronte ai tribunali amministrativi competenti.
E che succede oggi? Ci si costituisce in società con il soggetto privato che è stato il principale attore di questa contesa legale e che ha impedito il passaggio del Fontanone in ASP.
L’operazione avrà un impatto sulla qualità dell’occupazione, con differenze contrattuali tra i dipendenti ASP (che come dichiarato dall’assessore Agresti resteranno con contratto pubblico) ed i dipendenti della cooperativa, e soprattutto senza nessuna possibilità di controllo sulle rette a libero mercato (oggi gestite da ASP) con un impatto che graverà sugli anziani assistiti e le loro famiglie, con buona pace della finalità proprie di ASP e delle volontà sin qui dichiarate anche dalla maggioranza.
Dal punto di vista politico tutto questo è inaccettabile, è inaccettabile il metodo, la finta condivisione, la giravolta dell’Amministrazione che nel dibattito del 2020/2021 quando si voleva riportare il Fontanone in ASP si ergeva a difesa del “fattore pubblico” e che oggi di fatto consegna ai privati la gestione complessiva, è inaccettabile che i dirigenti di ASP che sono stati se non altro spettatori di tutto quanto successo continuino a restare al loro posto, è inaccettabile che sia uscita dai radar del dibattito la gestione fallimentare del patrimonio immobiliare di ASP che ha perso la sua funzione originaria, è grottesco che i sindacati si accorgano solo oggi di quello che sta succedendo, è inaccettabile che questo tema sia stato tenuto fuori dal dibattito elettorale, è inqualificabile che i consiglieri Regionali che fino a poche settimane fa, in particolare la consigliera Rontini, sedevano tra i banchi di Via Aldo Moro abbiano taciuto e fatto finta che nulla stesse accadendo.
E’ inaccettabile che il Sindaco e l’Assessore Agresti non portino in Consiglio il tema e non dicano chiaramente che cosa vogliono fare di ASP, quale sarà il ruolo futuro, come verranno gestiti gli immobili, non è sufficiente “insisteremo sugli strumenti di equità sociale, stiamo riflettendo su una tariffa sulla base dell’Isee”, devono dire se i lasciti pluriennali dei faentini e dei cittadini dell’unione coinvolti in ASP verranno utilizzati per la loro funzione di servizio del territorio e delle fasce più deboli della popolazione o se serviranno ad assecondare ancora mere manovre politiche ed elettoralistiche.”
Stefano Bertozzi
Capogruppo Fratelli d’Italia
Consiglio Comunale Faenza

























































