<<Dobbiamo essere tutti orgogliosi degli oltre seicento ragazzi e ragazze delle scuole medie del nostro comune che questa mattina hanno riempito il teatro Alighieri in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Ravenna al professor Cesare Moisé Finzi, testimone della Shoah.

In religioso silenzio hanno ascoltato le sue parole, il racconto della storia della sua vita, fatta di momenti drammatici ma anche dell’incontro con persone che hanno saputo stare dalla parte giusta. Le studentesse e gli studenti presenti si sono commossi e alla fine hanno tributato a Finzi un calorosissimo e affettuosissimo applauso, una vera e propria ovazione, come succede alle rock star; perché Finzi, grazie alla scelta che ha fatto ormai tanti anni fa, di andare nelle scuole a raccontare ai giovani la sua esperienza, affinché tragedie come quella della Shoah non si ripetano, è molto più che una rock star.

L’esempio delle giovani generazioni mi fa sperare, anzi, ancor di più, mi fa essere fiducioso, rispetto al fatto che di generazione in generazione si siano in qualche modo tramandati quei valori che ispirarono i Muratori, la famiglia ravennate che aiutò i Finzi durante la loro fuga non solo non denunciandoli ma aprendo loro le porte della propria casa.

Naturalmente questo non è accaduto per trasmissione biologica, ma perché si è saputo trarre insegnamento, sia dalle azioni di chi ha operato per il bene che da quelle di chi invece ha scelto la strada del male.

Io spero e sono orgoglioso di dire che la porta della casa dei Muratori era la porta delle case dei ravennati. In quel gesto meraviglioso che loro hanno compiuto vogliamo provare a riconoscerci tutti. Vogliamo provare a dire che quel gesto così bello, quell’apertura di quella porta è l’apertura delle porte della nostra città.

E le giovani generazioni si stanno dimostrando meravigliosamente straordinarie nel comprendere questo messaggio>> scrive il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale.