Il Comune di Ravenna, l’Università di Bologna-Dipartimento di Scienze giuridiche e la Questura di Ravenna hanno sottoscritto un protocollo di intesa per la sperimentazione di un servizio di mediazione linguistico-culturale nell’ambito dei servizi erogati dalla Questura in favore di cittadini di Paesi terzi – annualità 2021-2022.

L’accordo e il relativo intervento si inseriscono nell’ambito del Progetto FAMI 2014-2020 (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione) “SMART sistema per il miglioramento dell’accoglienza territoriale”, approvato dal ministero dell’Interno – dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione, di cui il Comune di Ravenna è capofila, l’Università di Bologna-Dipartimento di Scienze Giuridiche è partner e la Questura di Ravenna è ente aderente. Il progetto, che terminerà nel 2022, ha come scopo il miglioramento dei livelli di programmazione, gestione ed erogazione dei servizi pubblici e amministrativi rivolti a cittadini di Paesi terzi.

Il servizio di mediazione avrà l’obiettivo di supportare l’utenza straniera nell’accesso agli uffici e nella fruizione dei servizi erogati della Questura, facilitando la comunicazione con gli operatori pubblici e il superamento delle barriere di tipo linguistico-culturale, nonché l’esercizio dei diritti riconosciuti dalla normativa vigente.

“Il Comune di Ravenna – afferma Valentina Morigi, assessora all’Immigrazione – è lieto di questa rinnovata collaborazione con gli uffici della Questura di Ravenna ed il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, siglata dalla sottoscrizione del nuovo Protocollo in occasione del progetto Fami Smart. L’obiettivo generale del progetto è la qualificazione dei servizi pubblici a supporto dei cittadini di Paesi Terzi, tra i quali si inseriscono gli sportelli dedicati alle procedure in materia di immigrazione della Questura.

Il coinvolgimento di mediatori dotati di competenze linguistiche e culturali specifiche ed il loro aggiornamento giuridico a cura dell’Università di Bologna, assicurano una completa cognizione delle richieste degli utenti che si interfacciano con gli uffici della Questura, auspicando uno sviluppo positivo della qualità dei servizi forniti”.

“La possibilità di usufruire di mediatori linguistici e culturali, in supporto agli operatori dell’Ufficio Immigrazione – spiega Loretta Bignardi, questore di Ravenna – offre senza dubbio l’opportunità di assicurare un’adeguata accoglienza agli stranieri e di eliminare, o ridurre al minimo, le difficoltà di comunicazione che possono sorgere durante l’attività di front office. L’esigenza si avverte principalmente con i cittadini extracomunitari richiedenti asilo che provengono da zone di Paesi, come l’Afghanistan, il Pakistan, il Ghana o il Senegal, in cui si parlano dialetti regionali; la possibilità di poter interloquire utilizzando la loro lingua non solo velocizza le operazioni di sportello ma garantisce che i cittadini vengano edotti in modo puntuale e compiuto sui diritti e sulle tutele previste dal nostro Ordinamento e sulle opportunità di inserimento nel mondo del lavoro”.

“Il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna – aggiunge Michele Caianiello, direttore del dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna – è particolarmente lieto di collaborare con il Comune e la Questura di Ravenna, nell’ambito del progetto FAMI “Smart sistema per il miglioramento dell’accoglienza territoriale”, potendo così dare attuazione ad una delle sue essenziali prerogative. Questa occasione offre l’opportunità di fornire una formazione giuridica ai mediatori culturali, calibrata sulle esigenze specifiche dell’utenza – rappresentata dai richiedenti asilo – e aggiornata alle più recenti novità legislative, come ai più significativi arresti giurisprudenziali. Questa collaborazione si inserisce in una ormai radicata consuetudine di reciproca interazione tra le istituzioni pubbliche del territorio ravennate, così favorendo anche il ruolo di terza missione del nostro Dipartimento”.