foto di repertorio

L’evasione dagli arresti domiciliari di un 25enne originario del Marocco, residente a Riolo Terme, non è durata molto. Il giovane è stato infatti arresto insieme all’amico che gli aveva offerto protezione. Dopo che la centrale operativa era stata avvisata, i carabinieri della locale Stazione hanno iniziato a cercare il fuggitivo alla stazione delle corriere e in altri luoghi che potevano essere potenzialmente frequentati dall’evaso, ma senza trovare nessun segnale di passaggio. Poco dopo però è emersa una traccia: il 25enne aveva preso un taxi per giungere in centro a Faenza. Dopo aver iniziato a cercare il fuggitivo nella città manfreda, gli agenti si sono recati a casa di un altro 25enne, di origini albanesi, sottoposto ai domiciliari e, con la scusa di un controllo, hanno chiesto notizie del fuggitivo. A tradire i due complici è stato l’atteggiamento dell’albanese che ha insospettito i carabinieri. Dopo l’iniziale interrogatorio è così seguita un’ispezione che ha portato alla scoperta del fuggitivo. Per entrambi è quindi scattato l’arresto.
Condotti al comando, il pubblico ministero di turno, Dott.ssa Silvia ZINITI, ha quindi disposto per entrambi nuovamente gli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo e dell’udienza di convalida. Dopo la convalida degli arresti, il marocchino è stato collocato in carcere e l’albanese ricollocato ai domiciliari e, per entrambi, sono stati chiesti i termini a difesa.