Da indiscrezioni circolate circa la bozza di Ordinanza commissariale, la prima destinata alle famiglie e in via d’adozione, che dovrebbe riguardare ‘gli immobili di edilizia abitativa e le relative pertinenze’, sembra che i beni mobili distrutti o danneggiati dagli eventi alluvionali non rientrino fra i beni indennizzabili. Il nostro auspicio è che sia rimborsato al 100 per cento quanto perso nell’alluvione e per questo chiediamo alla giunta come intenda confrontarsi con la Struttura commissariale per scongiurare l’ipotesi sciagurata dell’esclusione del mobilio delle famiglie colpite dall’alluvione dal novero dai beni indennizzabili”, ha spiegato Manuela Rontini in Aula.

Ha risposto la vice presidente Irene Priolo: “Il risarcimento per i beni mobili non è stato previsto nel decreto 104 nonostante avessimo presentato decine di emendamenti a tal fine. Ciò crea sperequazione tra imprese e cittadini perché le imprese hanno il mobilio riconosciuto fra gli indennizzi. Per il cittadino il mobile è funzionale alla ripresa della propria vita. Per noi è un aspetto significativo che può creare ulteriore tensione sociale. Il confronto con la struttura commissariale è eccellente ma non possono fare ciò che non è previsto nella norma. Stiamo prevedendo di inserire il risarcimento dei mobili comunque come ricognizione nell’ordinanza in attesa della finanziaria. Vogliamo che i cittadini che presenteranno nella perizia anche i mobili siano risarciti”.

La consigliera Manuela Rontini ha replicato: “La notizia preoccupa i cittadini perché si tratta di un’anomalia. I beni mobili per la ripresa della normalità sono sempre stati compresi. Invito la giunta a fare tutto il possibile affinché da ora all’approvazione della legge finanziaria il governo possa trovare le risorse per le terre alluvionate. Continuerò con tutti gli strumenti a disposizione a portare avanti questa battaglia. Presenterò un atto, in sede di discussione di bilancio, per impegnare quest’Aula a chiedere le risorse necessarie. Auspico che al nostro fianco ci siano anche i colleghi di opposizione”.