“Leggiamo con sconcerto una vergognosa interrogazione  che il Consigliere Comunale Nicola Grandi, del gruppo Viva Ravenna, avrebbe depositato, forse allo scopo di ostacolare e sbeffeggiare l’opera dei volontari che da quattro anni si occupano di proteggere una specie a rischio estinzione che nidifica sulle spiagge. Scriviamo come Italia Nostra sezione di Ravenna, associazione facente parte della Rete di associazioni che si occupano della tutela del fratino sulla costa ravennate.
In particolare, l’interrogazione si preoccupa di un’area di rispetto, peraltro ben valicabile e semplicemente delimitata da paletti, cordino e i cartelli esplicativi, posta tra due stabilimenti balneari a Marina Romea e quindi in area di spiaggia libera. La protezione risulta in perfetto stato e non certamente abbandonata, ed è stata realizzata in accordo con gli stabilimenti limitrofi.
Il Consigliere evidentemente ignora che il sito di Marina Romea è stato per il terzo anno consecutivo sede di nidificazione proprio nel punto esatto posto sotto protezione – se così si può dire – con cordini e cartelli. Il luogo, così come notificato svariate volte anche al Comune di Ravenna, è particolarmente favorevole per la sua tranquillità e per la presenza della grande duna Riserva Naturale dello Stato, su cui il genitore porta in salvo i pulcini dopo la schiusa, consentendone l’accrescimento e l’involo.
Anche quest’anno la specie era in procinto deporre a fine marzo, come segnalato agli enti competenti, ma una improvvida pulizia con mezzi meccanici, anticipata rispetto alle tempistiche e non si capisce come autorizzata, anch’essa segnalata a tutti gli enti, ha vanificato il primo tentativo. La coppia, identificata con anelli, si è poi trasferita a Marina di Ravenna ed il pulcino superstite dei tre nati, scampato alla tempesta del 2 maggio e all’alluvione del 16/17, si è involato dopo ben 39 giorni (contro i 28 abituali), seguito costantemente con turni fino a 12 ore al giorno dai volontari, assolutamente benvoluto da tutti gli stabilimenti coinvolti, nonostante il contesto difficile e molto antropizzato.
Ignora il Consigliere che sono state deposte altre due uova il 28 aprile e 4 maggio nel sito in questione, come documentato e trasmesso agli enti, il tutto spazzato via dall’alluvione del 17 maggio.
Ignora il Consigliere che la specie, proprio per garantire la propria sopravvivenza, possa deporre fino a due volte dopo la prima, ovvero fino a giugno/luglio. Non a caso anche la scorsa settimana i volontari hanno effettuato un sopralluogo, puntualmente tramesso agli enti, per accertare eventuali nuove deposizioni ed al contempo controllare lo stato della protezione.
Ignora il Consigliere che il mantenimento di una o più zone non pulite meccanicamente consente che la specie possa nidificare in quel punto, e non magari nelle zone concessionate.
Ignora infine che si parla di una specie elencata nella Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”, ovvero posta sotto la massima tutela dalla Comunità Europea, di cui in Emilia-Romagna si contavano 200 coppie nel 2000, ed oggi arriviamo a malapena a 40.
Invitiamo il Consigliere Grandi a dedicare qualche ora del tempo del suo mandato da consigliere comunale pagato dai cittadini – tempo evidentemente poco importante – a darci una mano ai presidi e a conoscere ciò che egli presumiamo ignori, nell’interesse suo e delle generazioni future, come sancito dalla nostra Costituzione. “
Rete di Associazioni “Salviamo il fratino della costa ravennate”