Una moria di pesci che ha allarmato i bagnanti si sta verificando da qualche giorno sulla costa emiliano-romagnola, in particolare ai lidi ferraresi e al confine con i lidi ravennati. Un fenomeno che però non è legato a fattori inquinanti ma a una temporanea mancanza di ossigeno in acqua.
La struttura oceanografica Daphne dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Emilia-Romagna (Arpae) ha rilevato nell’area settentrionale della costa, ad agosto, zone circoscritte con concentrazioni di ossigeno sul fondo basse e tendenti all’ipossia-anossia. Il vento di Libeccio spirato mercoledì sera, spiegano i tecnici, ha favorito l’arrivo sotto costa di acque di fondo povere di ossigeno. Condizione che ha aiutato lo spiaggiamento di pesci. L’Arpae invita a non creare allarmismi: si tratta di eventi periodici la cui tendenza sta anche migliorando negli ultimi anni. Morie di pesci, sottolinea l’agenzia, possono essere causate da carenza di ossigeno ma anche da marcato innalzamento delle temperature delle acque o crescita di microalghe.

(ANSA)