“Rispetto ai numerosi e prestigiosi riconoscimenti che Antonio Patuelli ha ricevuto in questi anni, dai rinnovi di mandato a presidente ABI a quelli legati alla coerenza morale ed all’etica civica che lo contraddistinguono, il Pegaso d’Oro che gli ha attribuito la Regione Toscana si differenzia almeno per due ragioni” afferma il presidente di TCR Giannantonio Mingozzi, tra i presenti sabato alla cerimonia fiorentina. “La prima è la motivazione dell’onorificienza, quando si cita il servizio reso come pochi alla comunità nazionale ed internazionale in campo culturale ed economico e, mi permetto di aggiungere, a sostegno prima dei Doveri e poi dei Diritti di ogni cittadino consapevole; e non è un caso che i presidenti di Toscana ed Emilia-Romagna, Giani e De Pascale, abbiano scelto questa occasione per innovare quel patto tra le due Regioni che nasce da una storia comune e che porta alla democrazia, alla lotta di liberazione dal nazifascismo, allo Stato unitario ed alla libertà da ogni oppressione”. “La seconda ragione ci riporta all’attualità di problemi molto simili ad entrambi le Regioni: la difesa del territorio così martoriato da eventi atmosferici troppo presto dimenticati; il turismo e l’interscambio culturale che può crescere per entrambi i territori e non solo nel nome di Dante ma di tutto il prestigio mondiale che Firenze e Ravenna rappresentano; infine le infrastrutture, strade e ferrovie che, come ha ben sottolineato il presidente De Pascale, aspettano da anni di essere magari gestite e ristrutturate insieme dalle due amministrazioni per un servizio migliore per tutti, la Faentina tra Firenze e Ravenna, il collegamento tra Adriatico e Tirreno e tante altre comuni problematiche”. Mi fa piacere, conclude Mingozzi, che nell’intervento conclusivo il presidente Antonio Patuelli, (che oggi può aggiungere ai meriti il nuovo Palazzo Guiccioli, Byron, Cavour, Mazzini e Garibaldi per una cornice che vede protagonista anche il popolo toscano) abbia richiamato anche il dovere imprenditoriale di costruire impianti (come la logistica, i porti e nuove attività merceologiche in comune tra le due Regioni) perchè è da questi comuni intenti che il Pegaso d’Oro aiuta ad abbattere barriere e confini e ad intensificare i commerci; le nostre imprese, a partire da quelle ravennati, oggi hanno una carta in più da spendere e cioè lo sviluppo del nuovo hub portuale, e per questo il premio al ravennate Patuelli è di buon auspicio e di sicura integrazione con la Toscana e con i giovani imprenditori che inventano nuovi mercati e straordinarie soluzioni per i servizi e la nuova occupazione”.

























































