Al rifiuto di Elle Emme di avviare il confronto con SGB per la definizione del contratto aziendale, i lavoratori riuniti oggi pomeriggio in assemblea davanti alla Marcegaglia hanno deciso di rispondere con l’avvio di azioni di sciopero:
“Una contrattazione aziendale ritenuta sempre più necessaria dai lavoratori, per conquistare quei miglioramenti salariali disattesi dal recente rinnovo del CCNL della Logistica, firmato da CGIL, CISL e UIL” afferma il sindacato.
Secondo SGB l’aumento degli stipendi di 40 euro mensili, a fronte di un costo della vita schizzato a +300 euro al mese, è una sorta di elemosina nel nuovo contratto collettivo nazionale.
SGB al contrario chiede: anticipo di 150 euro mensili sui futuri aumenti contrattuali (che nel rinnovo sono dilazionati in tre anni); aumento del valore dei Buoni Pasto, adeguamento delle maggiorazioni per il lavoro notturno e festivo, introduzione del Premio di Risultato.
“Rivendicazioni che vanno anche oltre il salario e che investono la sicurezza e la salute sul lavoro: con la richiesta di interventi su un parco mezzi ormai usurati e insicuri e la consegna di indumenti di lavoro idonei per affrontare la stagione invernale” aggiunge il sindacato.
L’assemblea è stata poi l’occasione per aggiornare il gruppo dei lavoratori di CoFaRi, assorbiti dal Elle Emme, sull’atto di liquidazione coatta amministrativa disposta dal Ministro delle Imprese, che ha chiuso la procedura di crisi negoziata avviata in Tribunale dalla cooperativa.
Un atto che, come si legge nel decreto ministeriale, è stato avviato su iniziativa della Lega delle Cooperativa già a inizio del 2024, poi sollecitato dalla stessa associazione a maggio dello stesso anno.
“Iniziativa di cui la Lega delle Cooperative si è ben guardata di informarci in occasione dell’incontro avuto a settembre dello scorso anno e di cui non vi è traccia nella relazione al Bilancio presentata a fine luglio 2024, a dimostrazione del livello di disinformazione riservato ai soci da parte dell’associazione e della cooperativa.
Pur cambiando la procedura proseguirà comunque l’azione già intrapresa da SGB. Al nuovo liquidatore verranno presentate le richieste, già recapitate a Cofari e al precedente commissario nominato dal Tribunale, per la restituzione delle decurtazioni del salario (oltre 10.000 solo dal 2020) subite dai lavoratori per gli illegittimi stati di crisi dichiarati da Cofari. Pronti ad avviare la causa per il loro accertamento, se non fossero ammessi allo stato passivo”.
























































