Giovedì 6 marzo il territorio di Ravenna è nuovamente “tutto convocato” per fare la differenza a sostegno di un importante progetto di raccolta fondi dell’Istituto Oncologico Romagnolo: l’appuntamento è per le ore 20 al Ristorante Alexander di via Bassa del Pignataro 8 con la “Cena di Beneficenza”, iniziativa il cui contributo sarà interamente dedicato all’acquisto di una strumentazione innovativa. Si tratta di un ecografo di ultima generazione da installare presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci”, utile a identificare lesioni anche microscopiche, per tumori sempre più guaribili, che richiedano trattamenti con un impatto sempre minore nella vita della donna e degenze sempre più brevi. Un obiettivo, quindi, coerente anche col cambio di paradigma avvenuto nell’ambito della lotta contro il cancro, dove viene messa al centro dell’attenzione dei professionisti non più la malattia ma la persona, con tutte le sue esigenze. Non si tratta della prima volta che lo IOR recentemente mostra di avere a cuore la salute delle donne ravennati: meno di un anno fa è stato infatti donato un macchinario simile da installare presso il Centro di Prevenzione Oncologica del “Santa Maria delle Croci”, sempre nell’ottica di sostenere il lavoro dei professionisti verso diagnosi sempre più precoci nell’ambito, in quel caso, del tumore che più di ogni altro colpisce l’universo femminile per tutte le fasce d’età: quello al seno. A distanza di qualche mese l’organizzazione non-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori è stata sollecitata anche dalla squadra del dott. Francesco Catania: d’altronde nel solo 2024, in Emilia-Romagna, sono stati diagnosticati circa 1500 tumori ginecologici, una malattia infida perché, spesso, non dà sintomi e riesce a nascondersi anche all’occhio più attento. Si stima infatti che siano più di 5000 le donne che ogni anno ricevono una diagnosi tardiva di carcinoma ovarico: motivo per cui la sopravvivenza a 5 anni per questo tipo di malattia è ancora al di sotto dei 5 anni.

Lo stesso “Charity Dinner IOR” di Ravenna, l’evento di raccolta fondi di maggior tradizione per il territorio bizantino tenutosi giovedì 21 novembre presso il Ristorante “La Campaza”, era stato dedicato alla medesima causa, mettendo a sedere 131 persone per un ricavo complessivo di circa 17.000 euro. L’idea era quindi di fare un ulteriore, decisivo scatto di solidarietà per raggiungere l’obiettivo: un appello che ha già trovato interlocutori attenti tra varie realtà imprenditoriali del territorio e, cosa non scontata, nelle istituzioni. La “Cena di Beneficenza” ha infatti già ottenuto il patrocinio del Comune di Ravenna, dell’AUSL Romagna e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) di Ravenna. «L’Istituto Oncologico Romagnolo nasce proprio per raccogliere le necessità dei reparti affinché i nostri professionisti possano offrire la miglior presa in carico possibile e riportarle ai tanti cittadini, aziende e realtà solidali che vogliono fare la differenza nella maniera più efficiente e utile per il benessere di tutti – spiega Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale IOR – ritengo sia questo il modo più concreto per restituire la grande fiducia che ci giunge dal territorio: un patto che porta le persone a sostenere la nostra realtà al fine di mantenere alta la qualità della presa in carico di chi soffre di una malattia che fa ancora tanta paura, come il cancro. Al “Santa Maria delle Croci”, e ai suoi professionisti, ci lega un rapporto particolare, come dimostrano i vari progetti che abbiamo concluso recentemente: dall’ecografo per il Centro di Prevenzione Oncologica a quello destinato all’Unità Operativa di Terapia Antalgica, passando per la medesima strumentazione donata al reparto di Anestesia e Rianimazione fino al microscopio per l’Anatomia Patologica. Siamo in attesa del momento più propizio per rivelare alla comunità anche i lavori di umanizzazione portati avanti presso la Chirurgia, per degenze che raccontino sempre più di accoglienza e meno di sofferenza: un progetto simile vedrà coinvolta l’Oncologia. Insomma, il nostro impegno affinché ai cittadini di Ravenna venga garantita la miglior presa in carico possibile è quantomai vivo e spero per questo che la partecipazione a questo nostro evento di raccolta sia elevata: d’altronde la Sanità Pubblica e le sue strutture sono un patrimonio di tutti noi e dobbiamo sentirci tutti responsabili della sua salute».

Partecipare alla “Cena di Beneficenza” avrà un costo di 80 euro, per un menù che comprende carciofo, patate, menta, pecorino, pesto di erbe e uovo impanato e fritto, cime di rapa e latte di provola affumicata come bis di antipasti; un primo a base di riso acquerello alla rapa rossa, erborinato e lenticchie soffiate; a seguire faraona, cipolline borettane al mosto cotto, salsa di vino rosso e spinaci croccanti; mentre il dessert sarà composto da tagliatelle fritte, gelato alla lavanda e composta di mele. La serata sarà allietata dalle note musicali della band “Oncomusic on the road”