Grazie al progetto InSegniAmo, gli alunni della scuola secondaria di primo grado «Luigi Varoli» di Cotignola e i docenti dell’Istituto hanno potuto sperimentarela Lingua dei Segni italiana (LIS) come funzionale mezzo di comunicazione visivo tra persone sorde e udenti ma anche tra udenti con particolari bisogni comunicativi ed educativi.

Il progetto, avviato a gennaio e conclusosi a maggio 2023, ha visto coinvolti la classe 1A in un percorso di 20 ore e i docenti dell’Istituto in un corso di formazione di 18 ore grazie alla collaborazione con la sezione provinciale di Ravenna dell’Ente nazionale Sordi. L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare i partecipanti a una conoscenza basilare della lingua dei segni. L’apprendimento della Lis ha permesso a ragazzi e docenti di condividere esperienze, conoscenze ed emozioni, avvalendosi costantemente dell’espressione del volto e dell’uso del corpo. La conoscenza e l’utilizzo di questa lingua hanno contribuito, inoltre, a consolidare la memoria visiva e la coordinazione motoria con un effetto positivo sulla padronanza dello schema corporeo, sulla motricità fine e su tutti gli aspetti legati all’attenzione.

Il progetto ha avuto una forte valenza inclusiva: il percorso intrapreso ha infatti permesso a ragazzi e docenti di acquisire una visione più ampia della storia e della cultura sorda e di riflettere sull’importanza della comunicazione e sulla necessità di adattarla alle caratteristiche degli interlocutori e del contesto per permettere un reale incontro e scambio con l’altro.

L’apertura degli ultimi due incontri del progetto alle famiglie degli alunni e ad alcuni enti territoriali ha contribuito a costruire una comunità scolastica accogliente, partecipata e in dialogo con le diverse realtà territoriali; un luogo dove ciascuno ha trovato la possibilità di crescere e di formarsi insieme.

«La scuola Varoli negli ultimi anni ha intrapreso percorsi che abbracciano più fronti – dichiaraBarbara Nannini, assessora alle Politiche sociali del Comune di Cotignola -. Dagli investimenti in nuove attrezzature e laboratori all’apertura sempre maggiore a ciò che succede in paese, fino a progetti educativi come questo, che promuovono l’inclusività con azioni concrete. La nostra scuola continua a essere un luogo di educazione e crescita che permette di acquisire anche competenze trasversali che accompagnano la persona nella sua formazione e arriva fino alle famiglie e alla comunità».