Il sassofonista, compositore e arrangiatore Silvio Zalambani continua a portare il nome dell’Italia e di Faenza nel mondo, affermandosi come uno dei principali interpreti internazionali del repertorio del tango argentino e del Jazz Latino.
Con una carriera che si sviluppa su tre assi fondamentali – artistico, didattico e di ricerca – Zalambani si è distinto per il suo approccio innovativo alla tradizione, conquistando prestigiosi palcoscenici in Argentina, Brasile, Cuba, Spagna e non solo. Ne è testimone il suo ricco calendario di impegni internazionali, che nelle prossime settimane lo vedrà protagonista in Argentina, culla del tango. Ad anticipare la tournée dell’artista sarà un’ospitata nella redazione dell’emittente radiofonica Radio La 2×4 Tango il 28 febbraio, seguita da una serie di esibizioni con artisti di primo piano nei luoghi simbolo del tango argentino a Buenos Aires: il 2 marzo con Flores Negras Tango al Club Social Cambalache, il 4 marzo con il Quinteto Revolucionario al leggendario BeBop Club, il 6 marzo con Jorge Retamoza Sax 4to al Clásica y Moderna e il 7 marzo con una masterclass al Conservatorio Nacional De Falla. A fine marzo, poi, Zalambani volerà a Barcellona per un concerto con Proyecta Tango presso la Librería Byron, primo di un’altra lunga serie di appuntamenti musicali in terra iberica.
A spiccare in questo ricchissimo cartellone di impegni artistici è senz’altro la nascente collaborazione con il Quinteto Revolucionario, considerato dalla critica il più autorevole interprete della musica di Astor Piazzolla (nonché ensemble ufficiale della Fondazione omonima). Composto da musicisti di assoluto livello internazionale – Cristian Zárate (pianoforte), Sebastian Prusak (violino), Sergio Rivas (contrabbasso), Joaquin Benitez Kitegroski (bandoneon) ed Esteban Falabella (chitarra elettrica) – il gruppo è il vero depositario dell’eredità del maestro argentino, un’eredità che nella loro interpretazione trova nuova linfa, arricchendosi di un linguaggio fresco e originale che ne esalta la profondità emotiva e la complessità. Con il loro primo disco di presentazione hanno già vinto il Latin Grammy come miglior formazione di tango.
“Suonare al BeBop Club di Buenos Aires è un grande onore: è uno dei più esclusivi club della città in questo momento, con una programmazione internazionale di altissimo livello. In particolare, il concerto con il Quinteto Revolucionario sarà parte di un progetto più ampio che mira a reinterpretare l’iconico album ‘Reunión Cumbre’ di Astor Piazzolla e Gerry Mulligan”, racconta Zalambani.
Il suo legame con il tango va oltre l’esecuzione musicale. Da anni, infatti, il sassofonista faentino (che è anche docente di Sax al Conservatorio Antonio Scontrino di Trapani) porta avanti un’importante attività di ricerca sulle origini di questo genere, con un approccio rigoroso e interdisciplinare. “Il tango in Italia meriterebbe maggiore attenzione e rispetto. Molti eseguono Piazzolla senza coglierne appieno la profondità, mentre sarebbe importante valorizzare questa musica nella sua complessità artistica e culturale, e soprattutto ne andrebbe studiato il linguaggio e lo stile, così come si fa con Mozart o Charlie Parker”, continua Zalambani, che è ormai in procinto di terminare un libro sulle origini del tango, frutto di oltre trent’anni di studi e ricerche. “È un lavoro di carattere storico-musicale e scientifico, che raccoglie tutta la mia esperienza. Sto valutando di pubblicarlo in più lingue, perché in Italia, purtroppo, il mercato per un libro del genere è limitato”, spiega il musicista, che ha già ottenuto il sostegno della celebre antropologa argentina Maria Susana Azzi, autrice della biografia ufficiale di Astor Piazzolla.
Con una carriera che lo ha portato a esibirsi nei festival e teatri più prestigiosi del mondo, Silvio Zalambani continua a consolidare così la sua presenza sulla scena internazionale, confermandosi come una figura di riferimento per il tango e il Jazz Latino e come uno degli artisti più rappresentativi del nostro territorio.