Anche il Gip del Tribunale di Bologna ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dall’ex parlamentare leghista 50enne Gianluca Pini, ritenendo in buona sostanza immutato sia il quadro indiziario che le esigenze cautelari.
Analoga decisione era già stata presa dal Gip del Tribunale di Forlì per l’altra inchiesta che sempre il 22 giugno scorso aveva fatto finire in carcere a Ravenna il 50enne.
A questo punto è molto probabile che la difesa – avvocato Carlo Nannini – ricorrerà al Tribunale del Riesame.
L’ex deputato lunedì scorso aveva affrontato in videocollegamento dal carcere romagnolo l’interrogatorio di garanzia per il filone d’indagine della Dda bolognese su un traffico internazionale di droga che aveva portato all’arresto, tra gli altri, di un autotrasportatore forlivese amico dell’ex parlamentare, Gianluca Fiore. A Pini non sono però contestati reati legati alla droga, ma due episodi di presunta corruzione e l’asservito coinvolgimento in accessi informatici che sarebbero stati compiuti da due esponenti delle forze dell’ordine su sua indicazione: per entrambi sono stati revocati i domiciliari con sospensione dall’attività per sei mesi (la gravità indiziaria è stata confermata).
Per quanto riguarda il filone forlivese, che riguarda una presunta truffa di mascherine dalla Cina all’Ausl Romagna, Pini è accusato di truffa aggravata, auto-riciclaggio, frode in commercio e nelle pubbliche forniture e due episodi di corruzione. Sia per Forlì che per Bologna, il 50enne ha negato tutti gli addebiti. (ANSA).