“Un’interrogazione presentata per chiedere se la regione si fosse confrontata con il Ministero dello Sviluppo Economico sugli errori tecnici e procedurali segnalati dall’ing. Merendi riguardanti il nulla-osta rilasciato dal MISE stesso, ha ricevuto una replica che richiama documenti antecedenti il rilascio del nulla-osta e quindi, stando ai promotori della petizione, non esaustiva.

“Qualcuno prima o poi dovrà spiegare in modo chiaro, puntuale e definitivo come si potrà rispettare la condizione -vincolante per decreto- a cui è subordinato il nulla-osta rilasciato dal MISE -obbligatorio per legge- che impone che tutte le opere siano conformi al contenuto di un documento che contiene: una procedura di collaudo non a norma e comunque impossibile da superare (trascura la dilatazione termica dei materiali), l’immissione di aria nel flusso del metano formando una miscela esplosiva e una temperatura di immissione del gas nelle tubazioni di molto inferiore a quella minima per le quali le tubazioni stesse sono progettate.”

Gli stessi argomenti sono oggetto anche di analoga petizione indirizzata al Sindaco di Ravenna, che ha raccolto quasi settecento firme ed è in fase di verifica presso l’ufficio competente.

I promotori fanno notare che tutti gli errori, a suo tempo segnalati mediante osservazioni, furono ammessi anche da SNAM che però, pur avendoli in qualche modo giustificati, non corresse i documenti creando così le condizioni per l’impossibilità di rispettare il vincolo imposto dal MISE che ha subordinato il nulla-osta a quello specifico e ben preciso documento contenente gli errori, non ad altri documenti e/o repliche.

E la questione, a parere dei promotori della petizione, non è solo formale perché se nonostante le osservazioni e le segnalazioni i documenti non furono corretti un motivo ci sarà stato ma non si sa quale sia.

Alla petizione possono aderire gruppi e singoli cittadini di tutta Italia in quanto, sebbene il rigassificatore sarà installato in Emilia Romagna e sia stato approvato dal Commissario Straordinario per la stessa regione, risponde a una “emergenza nazionale”, quindi coinvolge tutti i cittadini italiani.

Già il primo giorno di raccolta (ieri) si è avuta l’adesione di Italia Nostra sezione di Ravenna, Lista per Ravenna e MOviMENTO inCONTRO, mentre molti altri gruppi e singoli cittadini hanno chiesto chiarimenti e dettagli.”