L’assessore al decentramento, Baroncini, ha avviato lodevolmente, in data 14 marzo scorso, degli accertamenti per chiarire se l’uso della sala comunale Buzzi di viale Berlinguer, per un ciclo di quattro incontri, all’associazione no profit di Pescara “Centro studi sulla Costituzione e sulla Prima Repubblica”, sia stato concesso a titolo gratuito, anziché a pagamento come per tutte le iniziative di interesse privato, essendo stata così azzerata la tariffa di 520 euro. Il dubbio è stato sollevato dalla vicinanza dell’associazione con il Fronte Sovranista Italiano, partito che risulterebbe organizzatore degli incontri. Se del caso, la giunta comunale adotterà “i necessari provvedimenti”.

Crediamo però, da quanto alcuni cittadini ci hanno fatto notare tramite il manifesto allegato, in cui erano elencati i seggi istituiti nella provincia di Ravenna per le primarie del PD in data 3 marzo, che accertamenti similari debbano essere estesi a diverse di tali postazioni elettorali collocate in edifici di proprietà del Comune stesso.

La verifica più semplice sarà sul seggio n. 4, ubicato a Ravenna, in via Landoni, presso la sede del Consiglio territoriale del Centro Urbano, dove basterà esaminare la richiesta presentata e l’atto di concessione rilasciato per constatare se la concessione stessa sia stata a pagamento (come peraltro si presume) o gratuita.

Meno immediato è vedere cosa sia successo, anche di più grave, in quattro altri casi di edifici comunali i cui locali sono dati in uso ad altrettante associazioni private per finalità di interesse pubblico. Di seguito l’elenco, utilizzando quanto scritto nel manifesto del PD, accompagnato da brevi informazioni oggettive:

  1. seggio n. 1 – Sala Auser, via Sant’Alberto 61, Ravenna”: la sala è concessa in uso gratuito all’associazione AUSER, del sindacato CGIL, esclusivamente per svolgere attività di portierato sociale per conto di ACER, azienda comunale delle case popolari;
  2. “seggio n. 3 – Quartiere San Giuseppe, Comitato civico, viale Mattei, 28, Ravenna”: i locali, pari a 63 mq, sono concessi in uso gratuito al Comitato cittadino di questo quartiere ad uso esclusivo di “attività a valenza sociale e culturale a favore del territorio di riferimento”;
  3. “seggio n. 6 – Ponte Nuovo, Comitato Cittadino c/o campo sportivo, via Ancona, 43”: il centro sportivo è concesso in uso gratuito al Comitato stesso, ricevendo anche dal Comune un contributo annuale, ad uso sportivo;
  4. “Seggio n. 19 – Santerno, ex scuola elementare”: l’intero edificio di 1.925 mq è concesso in uso decennale gratuito all’Associazione Culturale-Ricreativa Comitato Promotore di Santerno esclusivamente come “sede dell’Associazione del territorio e riunioni, centro permanente di formazione dei volontari…,  svolgimento…sia di manifestazioni che di attività”.

Quanto sopra è prima di tutto molto inopportuno perché contribuisce a diffondere nella cittadinanza la sensazione che l’amministrazione pubblica di questa città sia in mano ad un partito padrone, al cui servizio sono addette associazioni private cosiddette “libere”. Ma presenta risvolti di eventuale irregolarità che richiedono, in prima sede, di essere sottoposti ad un’indagine amministrativa interna.

Trattandosi di eventi di natura gestionale, la vigilanza e i controlli sono in capo ai funzionari del Comune, che, per i diversi casi elencati, attiene a diversi dirigenti dell’apparato. Mi rivolgo dunque al direttore generale in indirizzo, anche quale responsabile dell’Anticorruzione e della Trasparenza, per chiedergli di  avviare tale indagine, chiedendogli fin d’ora di riferirne l’esito, tramite anche la necessaria documentazione acquisita a testimonianza dell’accaduto.