“In un vero Stato sociale che non dimentichi nessuno, i servizi alla persona, specialmente quelli a sostegno dei più fragili e di chi è in difficoltà, sono essenziali. Ma il ruolo del Terzo settore e dei corpi intermedi va valorizzato anche attraverso bandi pubblici e percorsi di accreditamento che guardino alla qualità dei servizi offerti e non solo al prezzo”. Alice Buonguerrieri, unica romagnola candidata alla Camera dei Deputati per Fratelli d’Italia, accende i riflettori sulla necessità di orientare i servizi alla persona verso standard qualitativi elevati.

“Negli ultimi anni si è lottato per non avere bandi pubblici che premiassero il massimo ribasso, in modo da dare agli utenti servizi adeguati alle loro esigenze e per evitare storture e ingressi sul territorio di realtà poco virtuose – argomenta Buonguerrieri – Qualche cosa è stato fatto, ma non si è ancora risolto il problema: anche con l’introduzione di criteri di valutazione qualitativi, il fattore prezzo finisce spesso e volentieri per essere l’elemento preponderante. Certo, nessuno nasconde la necessità degli enti pubblici di strutturare proposte economicamente sostenibili, sia per le casse degli enti che per le tasche dei fruitori, ma questi servizi sono generalmente rivolti ad anziani e minori, quindi bene i possibili risparmi degli enti pubblici, ma non dimentichiamo che le persone devono essere al centro di questi progetti e i progetti che sviluppano qualità andrebbero premiati. Eppure, come ci confermano professionisti, imprese e cooperative che lavorano in questo campo, il prezzo continua a vincere. Ma il Codice degli Appalti prevede diverse possibilità per strutturare i bandi: gli enti pubblici potrebbero definire il prezzo di affidamento e poi far competere le aziende sulla qualità del servizio offerto. Parliamo di progetti di assistenza scolastica e domiciliare, ad esempio, parliamo di bambini e dei nostri anziani – conclude la candidata di Fratelli d’Italia – Non c’è risparmio che tenga per queste categorie”.