“L’ultimo Consiglio Comunale ha visto toccare nuovi vertici di ridicola unanimità (o quasi) di centrodestra e centrosinistra dietro al carrozzone del gas. Ravenna in Comune ha già chiarito che il rigassificatore Golar Tundra è stato destinato dal Governo al mar Ligure a scadenza della concessione triennale già rilasciata dal commissario toscano per la permanenza a Piombino. Lo abbiamo detto sulla base di quanto ufficialmente dichiarato dallo stesso commissario toscano che aveva dato tempo sino al 26 giugno a SNAM per comunicargli la nuova destinazione. Ravenna ha effettivamente corso il gravissimo rischio di essere destinataria di un ulteriore rigassificatore incrementando esponenzialmente i rischi che ora perfino il “coraggioso” consigliere di maggioranza Luca Cortesi ammette. Tali ulteriori rischi sono venuti meno non certo per merito delle “battaglie” dei consiglieri di centrodestra e centrosinistra che, solo ora, dopo la diversa decisione assunta dal Governo, hanno approvato un ordine del giorno (anzi addirittura due) dicendo che non vogliono la Golar Tundra che comunque non verrà! Stessa unanimità (nessun contrario e un solo astenuto, Lista per Ravenna) aveva visto del resto l’unica deliberazione favorevole assunta dal Consiglio Comunale per accogliere il primo.

Come Ravenna in Comune abbiamo ribadito sin dal primo momento come anche un solo rigassificatore sarebbe stato di troppo, sia per i rischi rappresentanti, che per le conseguenze che la nostra costa dovrà subire, che per l’asservimento per un altro quarto di secolo alle energie fossili. Se l’inutile “no” ad un rigassificatore, la Golar Tundra, formulato dall’intero Consiglio solo dopo la decisione assunta a Roma di non trasferirlo a Ravenna, fosse stato pronunciato a suo tempo riguardo alla BW Singapore, allora sì che si sarebbe trattato di un sussulto di dignità. Invece, in questo modo, hanno paradossalmente ragione quegli   stessi consiglieri che si accusano reciprocamente di ordini del giorno carta straccia. Quanto al valore che rivestono le presunte differenze di “Coraggiosa” e “5stelle” dal resto della maggioranza è chiara la nullità dal momento che tutti assieme appassionatamente tirano poi fuori un comunicato alla stampa dichiarando che: «Il gnl ci permette di diversificare la strategia energetica e di continuare sulla strada della transizione ecologica, che richiede come base un mix di energie rinnovabili e gas». Continuare, appunto: tutto come al solito e come ENI comanda!

A riprova di dove batta il cuore arriva poi l’ultimo ordine del giorno, estremo tentativo di riportare a senso scientifico, non già solo politico, una procedura viziata da ogni tipo di mancanza riguardo alla BW Singapore. In questo caso, quanto richiesto dalla petizione anche da Ravenna in Comune appoggiata, così come da altri, arrivata infine in Consiglio, ha visto la maggioranza votare compatta contro e l’opposizione sfaldarsi. Non torniamo sui contenuti, ben noti e oggetto di nostri precedenti interventi (chi vuole trova il testo anche sul nostro sito), rilevando la correttezza di quanto espresso dal movimento Incontro a commento dell’accaduto: «Forse la presunzione da parte della maggioranza – che ha votato compatta contro – di poter influenzare i fenomeni fisici con chiacchiere politiche unita all’inconsistenza dell’opposizione – nonostante tutti i gruppi di minoranza avessero firmato l’ordine del giorno solo 4 consiglieri erano presenti e hanno votato – potrebbero spiegare perché spesso a Ravenna i progetti richiedono tempi biblici, quando sono finiti a volte non funzionano e i costi lievitano quasi sempre oltre il previsto».

Avevamo detto che avremmo atteso lo svolgimento della seduta consigliare prima di «trarre le conclusioni sul livello della democrazia a Ravenna». Ora, come Ravenna in Comune, non abbiamo più nulla che ci trattenga dal dire che, per quanto riguarda le scelte energetiche, la democrazia non ha più un cuore che batte dentro al Consiglio Comunale. Per fortuna è invece vitalissima fuori da Palazzo Merlato, nelle assemblee e nelle manifestazioni dove, d’altra parte, nessun consigliere mai si palesa. Comprensibile, del resto: nessuno vuol correre il rischio che il cane a sei zampe, il vero e unico padrone di Ravenna, se ne abbia a male! ENI comanda e il Consiglio Comunale ubbidisce. Ravenna in Comune invita tutte e tutti coloro che non accettano di piegarsi ad unirsi alle prossime iniziative che si terranno sotto l’ombrello della Campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile”.