foto di repertorio

Il Partito Comunista di Ravenna esprime vicinanza agli operai della Marcegaglia che per mezzo del sindacato LMO/SGC contestano le decisioni assunte dall’azienda per far fronte alla crisi provocata dall’aumento del costo dell’energia. Sospesa l’attività dei lavoratori in appalto, ferie obbligate o trasferimento presso altri cantieri per altri lavoratori, un’altra fermata prevista per il mese di dicembre.

“Il Partito Comunista di Ravenna è accanto agli operai della Marcegaglia perché è vergognoso che a dover pagare il prezzo di politiche energetiche neoliberist ed politiche estere scellerate siano sempre i lavoratori, con i loro bassi stipendi e lavori sempre più precari. Sullo sfondo, un drammatico aumento del costo della vita che, per molte famiglie, non è più sostenibile. Da una parte lo sfruttamento  del lavoro e dei lavoratori – soprattutto quelli in regime di appalto o subappalto – dall’altra bilanci miliardari per le aziende più brave e spregiudicate nel cogliere quelle che il vocabolario del capitalismo chiama  “opportunità del mercato”. Una vera vergogna Far pagare le crisi ai lavoratori per arricchire il proprio bilancio, far entrare nella testa dei cittadini che il lavoro non è un diritto ma una regalia e che un’azienda non può perdere tempo con i sindacati o con chi chiede il rispetto dei più elementari diritti sociali: così funziona il capitalismo, dove pochissimi si arricchiscono sulla pelle di molti. Per questo rimaniamo orgogliosamente comunisti, vicino agli operai di Marcegaglia ed a tutti i lavoratori vittime del neoliberismo”.

“La crisi autoindotta da questa politica neoliberista che alimenta la guerra e che fa solo gli interessi del grande capitalismo la paghino gli industriali” conclude il Partito Comunista