Sono partiti dal Trentino nei giorni scorsi in direzione di Faenza, in Emilia Romagna, 106 agricoltori della Val di Non, aderenti al Consorzio Melinda, portando con loro mezzi pesanti, escavatori, pompe idrovore, badili, secchi, fari e gruppi elettrogeni.

Per le popolazioni colpite dal maltempo, gli agricoltori hanno portato anche alcuni contenitori carichi di mele trentine.


    “Chi coltiva quotidianamente la terra, sa quanto le condizioni meteo possano essere inclementi, soprattutto con l’avanzare dei cambiamenti climatici. Siamo felici di aver costruito una catena di solidarietà che è andata oltre ogni rosea aspettativa. Se siamo stati in grado di alleviare anche solo parzialmente le fatiche della popolazione locale ne sarà valsa la pena”, affermano i volontari, molti dei quali impegnati nelle organizzazioni di soccorso o nei vigili del fuoco volontari del Trentino.
    Nelle ore immediatamente successive alle alluvioni, i primi a partire sono stati gli agricoltori della cooperativa Col di Sporminore, una delle 16 aderenti al consorzio Melinda. Hanno raggiunto Faenza per soccorrere i lavoratori dell’azienda agricola locale Zama, attiva nella produzione di miele artigianale. Di seguito è nata un’iniziativa solidale più strutturata. “Abbiamo velocemente ideato un’app tramite la quale ogni socio e amico di Melinda si poteva registrare, segnalando i giorni di disponibilità” spiega il presidente di Melinda, Ernesto Seppi, giunto in Romagna insieme agli agricoltori volontari.
    Nel frattempo si è attivata anche la Caritas diocesana di Trento, che sta organizzando un’iniziativa di volontariato per offrire sostegno alle persone colpite dall’alluvione sempre nella zona di Faenza. L’intenzione, in accordo con la Caritas di Faenza, è quella di fornire un aiuto concreto e un po’ di vicinanza nelle giornate dell’1 e 2 giugno. “Per partecipare all’iniziativa serve solo buona volontà e capacità di adattamento alle situazioni di emergenza”, precisano i promotori. (ANSA).