L’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che il sovrappeso e l’obesità siano problematiche che hanno raggiunto proporzioni epidemiche nel mondo occidentale. Circa il 59% degli adulti europei e nei bambini il 29% dei maschi e il 27% delle femmine è sovrappeso o affetto da obesità. Ritenuta una malattia, l’obesità in Emilia Romagna riguarda 337mila adulti e sono circa 885mila quelli in sovrappeso (programma regionale “Passi” triennio 2017-2020), mentre i bambini in eccesso ponderale sono il 26% (19% in sovrappeso e 7% con obesità – Indagine OKkio 2019). Queste percentuali tendono a crescere con l’avanzare dell’età: il 56% delle persone sopra i 69 anni è infatti in eccesso ponderale.
Maria Cecilia Hospital di Cotignola (RA), Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN, in sinergia con San Pier Damiano Hospital di Faenza, ha messo a punto un percorso di cura dell’obesità che accompagna il paziente dalla prima visita, alla rieducazione alimentare, fino all’intervento chirurgico (quando indicato) e al successivo follow up. I punti di forza: l’expertise di un’équipe multispecialistica e le innovative metodiche chirurgiche adottate in sala operatoria.
“L’approccio multidisciplinare contraddistingue l’attività e vede la collaborazione di specialisti in Chirurgia Bariatrica, Nutrizione, Dietologia, Endocrinologia e Psichiatria – spiega il prof. Paolo Gentileschi, responsabile del dipartimento di Chirurgia Bariatrica e Metabolica di Maria Cecilia Hospital, membro del Consiglio Direttivo della S.I.C.OB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e della Malattie Metaboliche), con all’attivo più di 5000 interventi di chirurgia bariatrica laparoscopica –. Con un know-how ed un’esperienza di oltre 30 anni nel trattamento delle patologie metaboliche, siamo in grado di mettere in campo una chirurgia bariatrica su misura per ogni paziente. Applichiamo l’approccio operatorio per via laparoscopica e quindi mininvasiva, selezionando il tipo di intervento più adatto al singolo caso. In particolare le procedure più eseguite sono la sleeve gastrectomy e il bypass gastrico, entrambe associate a una buona qualità di vita e bassi tassi di recidiva (weight regain)”.
Presso Maria Cecilia Hospital viene inoltre utilizzata una nuova procedura: si chiama B-Clamp e si tratta di un intervento mininvasivo e reversibile. Simile alla sleeve gastrectomy concettualmente, ovvero consente di ridurre le dimensioni dello stomaco, la tecnica B-Clamp è tuttavia un’operazione che non induce cambiamenti anatomici. Impiega infatti una “molletta”, ideata e posizionata per durare a vita, che rende lo stomaco più piccolo, portando il paziente ad un senso di sazietà precoce, permettendogli quindi di seguire più facilmente una dieta sana ed equilibrata volta al dimagrimento. L’intervento viene effettuato in laparoscopia e permette di evitare asportazioni, suture, bypass gastrici o intestinali o regolazioni successive del dispositivo.
Il 31 marzo si terrà presso Maria Cecilia Hospital l’8° Live Surgery Workshop, evento S.I.C.OB. che vedrà i massimi esperti confrontarsi sullo stato dell’arte dei trattamenti dell’obesità e sulle prospettive future, attraverso meeting e interventi in sala operatoria trasmessi live in tutto il mondo sul tema della laparoscopia in chirurgia bariatrica.
L’approccio mininvasivo adottato dalla chirurgia bariatrica laparoscopica consente indiscussi vantaggi per il paziente, che vive un decorso operatorio meno doloroso e una degenza più breve. Centri ad alto volume di intervento con sale operatorie di ultima generazione e terapie intensive all’avanguardia, come Maria Cecilia Hospital, sono punti di riferimento importanti per il paziente che ricerca un supporto per trattare la sua patologia: “Gli interventi di chirurgia bariatrica sono operazioni che cambiano la vita alle persone, trasformano il paziente obeso in un paziente normopeso che può intraprendere un percorso di vita sano, può vivere più a lungo, può guarire da eventuali comorbilità e addirittura interrompere l’assunzione di alcuni farmaci”, commenta il prof. Gentileschi.
E prosegue “L’incontro del 31 marzo segna un momento storico per la chirurgia bariatrica italiana. Oltre a presentare una nuova struttura di eccellenza ed alta specializzazione bariatrica come il Maria Cecilia Hospital, saranno trasmessi 12 interventi live di chirurgia dell’obesità con discussione interattiva tra i più esperti chirurghi italiani. Un mix di alta tecnologia e standardizzazione di tecniche consolidate insieme alla presentazione di interventi nuovissimi nel panorama internazionale. I partecipanti avranno la possibilità di vedere in diretta interventi usuali e nuovi, partecipare alla discussione scientifica e visitare il Maria Cecilia Hospital. Credo che questa sia la strada da percorrere in futuro: condivisione di tecniche e tecnologie, analisi dei risultati e innovazione organizzativa e logistica di nuovi centri”.
L’evento sarà preceduto da un messaggio inaugurale del Ministro della Salute Orazio Schillaci e prevederà anche due Letture Magistrali, rispettivamente del presidente della SICOB Marco Antonio Zappa e del presidente eletto della SIC (Società Italiana di Chirurgia) Ludovico Docimo.

Il percorso del paziente obeso
I pazienti vengono inseriti in un percorso diagnostico, che include colloqui e visite con Psichiatra, Nutrizionista, Endocrinologo e che porta all’intervento se vi è l’indicazione a procedere con la chirurgia.
L’équipe multidisciplinare completa la valutazione pre-operatoria attraverso esami di imaging ed endoscopici: ogni paziente prima di essere operato deve essere valutato approfonditamente dagli specialisti per indirizzarlo verso una terapia studiata sia rispettando i suoi desideri che le sue patologie, in modo da permettergli di intraprendere un percorso con un obiettivo raggiungibile in salute.
Il paziente sottoposto a chirurgia bariatrica necessita di un decorso post operatorio particolare ma, grazie all’approccio mininvasivo, questo apporta poco disagio: il paziente, infatti, viene dimesso in seconda giornata, inizia a bere e si alza in piedi in prima giornata. Vengono infatti attuati protocolli intra e post operatori atti a ridurre al minimo disagio e dolore: la chirurgia a ciclo breve permette al paziente di sottoporsi ad un intervento e in pochi giorni di tornare alla normalità.
Per quanto riguarda il follow up, il paziente dimesso viene seguito dal chirurgo nella fase iniziale, per gestire eventuali problematiche chirurgiche, e dal nutrizionista e dall’endocrinologo nella fase successiva. Questo perché la perdita di peso può essere raggiunta senza particolari difficoltà oppure il paziente può presentare delle carenze vitaminiche o problematiche nutrizionali. Il centro di riferimento continua quindi a seguirlo: i migliori risultati si riscontrano in quei pazienti che seguono pedissequamente le indicazioni dell’équipe specialistica e che si sottopongono ai controlli periodici con puntualità; i pazienti che si operano e invece non proseguono le visite di controllo hanno maggiori difficoltà ad ottenere risultati e a raggiungere gli obiettivi prefissati, rischiando il fallimento del percorso terapeutico di dimagrimento.
Un regolare follow-up post-operatorio deve durare almeno 10 anni, periodo in cui il paziente apprende un nuovo stile di vita. Pertanto il percorso di cura per la grave obesità deve essere il più accurato possibile, sia nel pre che nel post operatorio.