La grande festa dell’Edera Nuoto Ravenna: Raduno dei nuotatori tesserati dal 1945 al 2005 | Video

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“Al grande raduno dei nuotatori tesserati dal 1945 al 2005, tante glorie dello sport ravennate ed italiano. Dopo due mesi di contatti, passaparola, rintracciamenti di ex compagni di squadra che non risiedono piu’ a Ravenna, il comitato organizzatore ce l’ha fatta! Sono arrivati da Milano, da Roma, e da tutta la regione: erano quasi 100 gli ex nuotatori tesserati Edera Nuoto Ravenna, poi Edera Endas Nuoto, poi Nuoto Club Ravenna che si sono ritrovati sabato 8 ottobre, al ristorante “Sant’ Apollinare” di Classe.

E’ stata una serata piena di ricordi, allegria ed amicizia. Il video, confezionato grazie alla raccolta di fotografie ed articoli dei giornali dell’epoca che molti nuotatori avevano conservato con cura, ha accompagnato la cena riassumendo 60 anni di nuoto e valore agonistico. 

Il momento piu’ emozionante è stato il ricordo di Cecco Gambi, primo storico allenatore dell’Edera Nuoto, fratello di Gianni Gambi – il piu’ grande fondista della storia passata del nuoto – a cui è oggi intitolata la piscina comunale della città. L’Edera con i suoi atleti e grazie alla passione dei suoi allenatori e dirigenti – fra questi Renzo Zannoni – storico presidente della società sportiva – e l’infaticabile Andrea Tassinari che da quasi 50 anni segue il settore nuoto, è stata insignita dal CONI con la medaglia d’oro al valore sportivo.

Durante la serata, sono stati ricordati record, tempi, gare e staffette dal dopoguerra, epoca in cui i primi atleti si allenavano nelle fredde acque del Candiano, fino ad arrivare agli anni ’70 quando – finalmente – Ravenna fu dotata della piscina comunale, ed i risultati dei nuotatori dell’Edera hanno iniziato a comparire nelle parti piu’ alte e prestigiose delle graduatorie nazionali ed internazionali.

L’allegria e la voglia di ritrovarsi, sono stati senza dubbio il comune denominatore della serata, poiché molti atleti non si erano piu’ visti da oltre 40 anni, ed è stata una vera sorpresa per tutti percepire che il tempo non aveva scalfito quel sentimento di appartenenza alla squadra e quella passione sportiva mai sopita.