Porre basi solide e individuare modalità organizzative efficaci per permettere un confronto continuo e utile tra i cittadini alluvionati e l’amministrazione comunale.

È questa la prima esigenza condivisa emersa dall’incontro che si è svolto questa mattina in municipio fra i rappresentanti dei comitati spontanei dei cittadini alluvionati e la Giunta comunale per fare il punto sulla situazione post alluvione, alla luce delle diverse assemblee pubbliche già svolte ad agosto e inizio settembre nelle varie zone colpite, quelle in programma nei prossimi giorni e i primi documenti elaborati dai comitati stessi contenenti richieste e istanze dettagliate.

L’amministrazione comunale ha voluto ribadire “come l’ascolto e la raccolta delle necessità dei cittadini continuino ad essere la priorità e ha ringraziato i comitati per il loro prezioso lavoro che sta consentendo un confronto costruttivo e diretto con le istituzioni”. Se nella prima fase dell’emergenza, info point, numeri di telefono di emergenza, siti web istituzionali e pagine social si sono rivelati strumenti di comunicazione fondamentali, oggi occorre mettere in campo strategie che permettano uno scambio di informazioni tempestivo e puntuale per dare risposte alle tante esigenze che i cittadini manifestano quotidianamente. Oltre a temi generali come quello dei risarcimenti, i bisogni sono spesso differenziati e in evoluzione sulla base della zona di Faenza dove si risiede, ad esempio rispetto a tutto ciò che riguarda i sistemi fognari, dal modo in cui l’acqua ha aggredito le vie, gli spazi, le singole abitazioni e le caratteristiche di ciascuno degli oltre 10mila nuclei familiari colpiti.

L’amministrazione comunale ha perciò messo a disposizione dei comitati stessi una segreteria che possa supportarne l’organizzazione e si sta facendo parte attiva nel promuovere assemblee periodiche laddove risulti più difficoltoso far nascere comitati autonomi e strutturati.

Nell’occasione, l’amministrazione comunale ha anche preannunciato l’installazione nelle zone alluvionate di dieci “totem” informativi, bacheche con pannelli in legno costantemente aggiornate, che rispondono ad una duplice necessità: da una parte creare uno strumento di informazione in particolare per chi non utilizza gli strumenti digitali, web e social network, dall’altra di comunicare con una maggiore prossimità in spazi urbani ben identificati dove le persone risiedono, lavorano, passano il proprio tempo libero.