Il Gruppo di Fotografia Aula 21 ha pubblicato “Quattromura” volume fotografico che racconta i mesi di lockdown dello scorso anno, edito da Tipografia Faentina,  dedicato interamente alla fase 1 dell’epidemia da Covid-19, iniziata il 9 marzo 2020. Prefazione a cura di Gloria Ghetti, docente del Liceo “Torricelli-Ballardini”.

“All’interno dell’edizione da 64 pagine, due progetti: da una parte un reportage, commistione tra fotografie e testi, dove abbiamo raccontato come i nostri nonni, le persone anziane accanto a noi, hanno vissuto la quarantena rispetto al tema della religione, degli affetti e della indipendenza. Nella seconda parte, fotografie e visioni direttamente dalle nostre case, scatti di luci, colori e cose comuni che hanno costruito la nostra quotidianità per mesi”. 

“Dentro le nostre quattro mura, durante il lockdown, ci siamo trovati tutti, nessuno escluso. Angoli di passioni, quotidianità rinnovate, timori e insoliti passatempi. Le mura delle nostre case hanno racchiuso varie sfumature di noi, differenti da quelle dei vicini, anche se fuori il virus colpiva tutti ugualmente. Sfaccettature così diverse, ma per certi aspetti cosi simili. Noi ragazzi del Gruppo Fotografia Aula 21, dando vita alla nostra prima pubblicazione, QuattroMura, vogliamo lasciare un ricordo di come abbiamo vissuto questo pezzo di Storia e di come hanno trascorso lo stesso periodo le persone che abbiamo incontrato e ascoltato. “QuarantineStories” è un racconto che mostra qualche dettaglio di noi e delle nostre vite mentre eravamo dentro casa. Abbiamo scattato fotografie a oggetti quotidiani, ma quasi dimenticati, che hanno assunto un grande valore. Invece, “Ai miei tempi non c’era il covid”, è un connubio di parole e immagini: le voci degli anziani e le nostre impressioni tradotte in fotografie. Il reportage è nato dal desiderio di ascolto dei soggetti apparentemente più fragili della società, che raccontavano la loro frazione di vita durante la quarantena, ma che si sono rivelati, in molti casi, maestri di serenità. Dentro le nostre quattro mura abbiamo provato ad ascoltare noi stessi, guardarci intorno e riscoprire gli altri.”