Nella nuova edizione del report annuale sulla qualità dell’acqua di rubinetto, il Gruppo Hera rendiconta il proprio impegno per garantire a 3,6 milioni di cittadini un’acqua potabile e sicura, con investimenti superiori alla media italiana e un milione di analisi, e fa il punto sulla complessità di un servizio essenziale come quello idrico. A Ravenna fino al 2026 previsti investimenti per 85 milioni di euro

Secondo operatore nazionale del comparto per volumi di acqua fornita, il Gruppo Hera pubblica per il 15° anno consecutivo il report In buone acque, unico esempio in Italia, dedicato alla qualità dell’acqua. La multiutility eroga questo servizio ogni giorno a 3,6 milioni di persone, garantendo qualità e continuità di una fornitura essenziale grazie a investimenti significativi in impianti e manutenzione: nel solo 2022 il Gruppo Hera ha destinato al ciclo idrico integrato circa 208 milioni di euro, ben il 16% in più rispetto alla media italiana. Nel solo territorio di Ravenna, in particolare, il piano industriale al 2026 prevede in cinque anni investimenti nell’idrico pari a 85 milioni di euro, di cui 16 milioni saranno investiti nel solo 2023.

Il riuso delle acque depurate nel ravennate
Per non sprecare e rimettere in circolo l’acqua, Hera, da anni, si impegna a sottoscrivere accordi di programma con i consorzi di bonifica per incrementare il riuso delle acque reflue di depurazione.
In questo senso, sono state attivate, in area romagnola, interlocuzioni con il Consorzio di Bonifica della Romagna per la finalizzazione di un accordo di riuso che vada a regolamentare il riutilizzo delle acque reflue depurate scaricate dagli impianti di Ravenna e Russi, per i quali il recapito in canali consortili delle acque reflue depurate è prassi già regolamentata nelle autorizzazioni, come uso promiscuo e compensazione idraulica degli scoli consortili.

Rinnovato il sistema fognario della darsena 
Lo scorso anno sono anche terminati i lavori al nuovo sistema fognario della Darsena di Ravenna, finalizzati all’incremento della sicurezza idraulica e al miglioramento ambientale. Si è trattato di un cantiere lungo e complesso, nel quale è stata utilizzata la tecnologia di trivellazione orizzontale controllata, una modalità di posa sotterranea senza scavo, in cui Hera ha grande esperienza.

Hera per una informazione più consapevole sul servizio idrico e il costo dell’acqua
Avere le idee chiare in fatto di acqua non è semplice e proprio per questo il report fornisce alcune indicazioni.
Ad esempio, secondo il Libro bianco 2023 – Valore Acqua per l’Italia (The European House – Ambrosetti), oltre il 40% delle persone non sa che il servizio idrico comprende anche fognatura e depurazione, indispensabili per restituire all’ambiente un’acqua dalle caratteristiche idonee per esservi reimmessa: nelle bollette il 39% dell’importo va a coprire proprio questi costi.
Inoltre, solo il 12% delle persone conosce il costo di un metro cubo di acqua del rubinetto mentre la restante parte degli intervistati la sovrastima o ignora del tutto. In Italia il costo medio di 1.000 litri di acqua è 2,1 euro, tra i più bassi d’Europa, poco più di 0,2 centesimi al litro. Il suo utilizzo, al posto di quella in bottiglia, permetterebbe a una famiglia di tre persone un risparmio di oltre 570 euro all’anno.
A questo beneficio economico se ne aggiunge anche uno ambientale, costituito dal mancato consumo di plastica: il 53% dei clienti Hera beve acqua di rubinetto, evitando così l’utilizzo di circa 477 milioni di bottiglie di plastica e il loro trasporto. Se lo facesse il 100%, se ne eviterebbero oltre 1 miliardo.
Ma chi non beve acqua di rubinetto perché lo fa? Sempre dallo studio Ambrosetti emerge come primo timore un livello di sicurezza basso. L’Italia però è tra i Paesi europei con la qualità più elevata.

Operazione trasparenza: anche in bolletta e sul sito l’etichetta dell’acqua del proprio Comune
Nei territori serviti dalla multiutility vengono effettuate oltre 2.800 analisi al giorno, un milione all’anno, dai laboratori del Gruppo Hera ma anche da Romagna Acque e dalle Asl territoriali, e tutte confermano che l’acqua è buona e sicura, a basso tenore di sodio, ricca di oligoelementi e con valori di calcio, magnesio e potassio in linea con quelli delle acque minerali in bottiglia.
A questo proposito, nel report è possibile leggere l’etichetta dell’acqua con i valori, per ogni provincia, dei parametri analizzati, messi a confronto con i limiti di legge. Tra l’altro, è possibile verificare l’etichetta dell’acqua anche del proprio Comune: è riportata nella bolletta e sul canale web di Hera dedicato all’acqua (gruppohera.it/acqua), dove si scoprono anche consigli, curiosità e risposte alle domande più ricorrenti.
Inoltre, con l’app gratuita l’Acquologo è possibile, tra le altre cose, essere avvisati sulle interruzioni programmate ed effettuare l’autolettura, mentre il Diario dei consumi – già disponibile per il 35% dei clienti di Hera e in graduale estensione – permette di confrontare i propri consumi di acqua con quelli di altri e potersi così migliorare. Perché l’acqua è una risorsa preziosa e come tale occorre impegnarsi per risparmiarla e non sprecarla.

“L’acqua è un bene primario, come tale richiede operatori solidi, competenti e trasparenti. Come Gruppo Hera da anni diamo evidenza della nostra attività nel servizio idrico attraverso una rendicontazione chiara e completa – commenta Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera –. Il cambiamento climatico impone una gestione moderna della risorsa idrica, che ha un impatto decisivo sui cittadini e sull’intero ecosistema territoriale. La qualità e la sicurezza della risorsa idrica sono i due valori che il Gruppo persegue con risultati ancora al top nel settore grazie agli investimenti più alti della media italiana (nel 2022, 208 milioni destinati al ciclo idrico integrato, e gli investimenti totali sul territorio sono ben il 16% in più rispetto alla media italiana) che vanno nella direzione dell’innovazione e della resilienza. Uno per tutti il progetto di riuso delle acque depurate, in prevalenza a scopo irriguo, con l’obiettivo di riutilizzare almeno il 18% delle acque reflue depurate entro il 2030. Il patrimonio infrastrutturale del ciclo idrico gestito dal nostro Gruppo è inoltre caratterizzato da un alto tasso di innovazione: la digitalizzazione della rete è a buon punto, l’innovativa gestione dei processi operativi è poi caratterizzata da un elevato tasso di automazione e dall’intelligenza artificiale applicata alla manutenzione predittiva delle reti. Questo è il nostro modo di fare impresa, in piena coerenza con il nostro purpose, ovvero lo scopo, e in senso più ampio, la ragion d’essere del nostro Gruppo che racchiude i nostri valori, i nostri obiettivi ed esprime il ruolo “sociale” che vogliamo ricoprire sulle 3P Pianeta, Persone e Prosperità.”