La rete antifascista ravennate continua imperterrita a chiedere agli enti preposti di fermare, con qualsiasi mezzo, le attività di Forza Nuova sul territorio locale e di di vietare le celebrazioni per il Tenente Colonnello Ettore Muti.
“Il fatto che la rete antifascista continui ad inoltrare assurde richieste al sindaco in persona – commenta Desideria Raggi, coordinatore regionale del movimento Forza Nuova – riportando ogni volta grossolane  inesattezze e falsità, fa comprendere, ancora una volta, quanto patetici possano essere gli elementi che compongono questa non ben precisata setta.”
“Vorremmo ricordare come il  movimento politico Forza Nuova sia un movimento legalmente riconosciuto che si presenta regolarmente alle tornate elettorali, assolto più volte con formula piena innanzi alle accuse di ricostituzione del partito fascista, inoltre vorremmo sottolineare che la cassazione si è già espressa più volte positivamente in merito all’uso del saluto romano durante le commemorazioni storiche – continua la Raggi – In questo caso, come poi del resto sempre, i folcloristici personaggi ravennati che si arrogano il diritto di imbrattare e deturpare l’arredo cittadino, di disonorare la memoria storica della parte a loro scomoda, di minacciare, poco velatamente, chiunque osi contestare la loro linea, di impedire la manifestazioni altrui senza uno straccio di permesso emesso dagli organi competenti creando caos e malumori tra i cittadini, tentano di imbavagliare la libertà d’espressione ancora una volta, nella maniera a loro più comoda: piagnucolando dal loro protettore comunale.”
“Se non fosse per il pugno chiuso che alzano a molla al segnale del loro capomanipolo, per il colore rosso delle magliette che i più attempati ogni tanto ancora indossano e se la parola fascismo stesse veramente per ‘divieto di libertà’, allora potremmo sicuramente denominarli i fascisti rossi del 3° millennio: coloro che invocano l’art. 21 della loro cara carta costituzionale esclusivamente a loro uso e consumo.”
La Raggi conclude rivolgendosi senza mezzi termini all’amministrazione comunale – “Sono passati quasi 2 mesi da quando personalmente ho protocollato il giorno 20 agosto,  presso l’ufficio comunale preposto, la  richiesta di intitolare una via al Tenente Colonnello Ettore Muti, il militare più decorato d’Italia che ha sacrificato la propria vita in difesa della patria e al quale Ravenna diede i natali; ad oggi ancora nessun destinatario ha ricevuto nulla. Se  burattini e burattinai di palazzo pensano di cavarsela omettendo atti d’ufficio salvando capre e cavoli con l’ennesima insabbiatura di regime, non hanno fatto i conti con l’oste. A giorni mi recherò in Comune per chiedere spiegazioni, e se queste non dovessero arrivare Ravenna si potrebbe svegliare una qualsiasi mattina con la toponomastica completamente cambiata.”