“Il progetto della Ciclovia Adriatica nel territorio ravennate, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta comunale, potrebbe veramente far fare il salto di qualità per quanto riguarda l’utilizzo della bicicletta nell’ottica della mobilità sostenibile. Grazie all’ottimizzazione di quel percorso di circa 20 chilometri, che da Porto Corsini conduce alla pineta di Classe, viene favorito un uso delle due ruote in svariati ambiti. Da quello prettamente turistico a quello riguardante la mobilità casa-lavoro, il tutto senza nuove colate di cemento, come da qualcuno è stato paventato”. Così Andrea Navacchia, presidente della Fiab Ravenna ribadisce l’importanza del percorso ciclabile presentato la scorsa settimana, uno dei 6 facente parte della Rete delle Ciclovie turistiche volute e finanziate dal Mit, già inserita nella rete Fiab Bicitalia e oggetto di una petizione di Fiab Ravenna. Non si tratta, sottolineano ancora Navacchia e il coordinatore regionale della Fiab, il ravennate Nevio Senni, di creare ex novo una pista ciclabile, ma di unire stradine e piste già esistenti, sistemandole al meglio e rendendole percorribili da tutti, realizzando poche nuove opere, in particolare ponti ciclopedonali così da uniformare il percorso ravennate.

Partendo infatti da Porto Corsini, l’itinerario di questo tratto della Ciclovia Adriatica _ ‘strada’ ciclabile nazionale, candidata a far parte di ‘Eurovelo’ e quindi con inevitabili ripercussioni positive (a livello di attrattività cicloturistica) a livello internazionale _ si snoderebbe lungo l’argine della Pialassa Baiona, quindi nella pineta San Vitale, per arrivare nella zona delle Bassette, poi in via Chiavica Romea, al Parco Teodorico, per proseguire lungo la Darsena di città, i giardini pubblici, la ciclabile di via Rubicone, per unirsi a Ponte Nuovo con la ciclabile per Classe che porta infine al parco Primo Maggio. E se, con questa descrizione, è evidente l’importanza del progetto a livello cicloturistico, evidenziano ancora dalla Fiab, è altrettanto importante la sua funzionalità in ottica mobilità casa-lavoro. Basti pensare a chi lavora alle Bassette, chi deve recarsi alla sede di Hera, oppure alla Marcegaglia o in una delle altre aziende situate lungo la sponda sinistra del Candiano. Senza dimenticare chi si reca a mare ai lidi nord. E inoltre potrebbero aprirsi importanti prospettive anche per i croceristi che, sbarcati a Porto Corsini, avrebbero la possibilità di ‘inforcare’ la bici per recarsi a Ravenna. Oppure per un cicloturismo storico, con mete il capanno Garibaldi o l’isola degli Spinaroni, o anche enogastronomico, con pranzi tipici in qualche capanno da pesca.
Quindi le ripercussioni positive del progetto paiono evidenti e la sua approvazione, conclude Navacchia, <è certamente importante. Ora attendiamo la sua attuazione che, ricordiamo, dovrà avvenire entro il 2026>.