“Mercoledì 16 luglio la Ocean Viking attraccherà a Ravenna con a bordo solo 16 persone, salvate nel Mediterraneo centrale alle 7 di domenica mattina. Solo sedici persone. Eppure lo Stato italiano ha deciso di costringerle a quattro giorni di navigazione, ignorando ogni criterio di buon senso e ogni norma di diritto internazionale marittimo, che stabilisce chiaramente che i naufraghi devono essere condotti nel porto sicuro più vicino (Convenzione SAR 1979, Capitolo 3.1.9).

Non è una questione logistica, né un caso isolato. È una scelta politica sistematica, parte di una strategia governativa che da mesi impone sbarchi nel Nord Italia per ostacolare e logorare le ONG che salvano vite, criminalizzando la solidarietà e allontanando il soccorso da chi ha bisogno.

Il modello è chiaro: respingere, isolare, scoraggiare.
Questo è il 22° sbarco a Ravenna dal 2023, con oltre 2000 persone accolte in due anni. Eppure, si continua a parlare di “emergenza”, mentre la vera emergenza è la disumanità istituzionale.

Faenza Multietnica, quasi due anni fa ha creato il Comitato Romagna Welcome, una rete di cittadine e cittadini che a ogni sbarco si attiva per garantire accoglienza, supporto, ascolto e vicinanza in collaborazione con le operatrici gli operatori incaricati. Lo facciamo a titolo volontario, perché crediamo che nessuna vita vada trattata come un peso da spostare sulla mappa per convenienza politica.
Per unirsi a noi basterà contattarci via mail (fmultietnica@gmail.com) o sui nostri social.

Martedì 15 luglio, parleremo anche di questo durante l’incontro “Emergenza Umanità – Criminalizzazione della solidarietà: il caso Mare Jonio” al Circolo ARCI Prometeo di Faenza (ore 20:30), insieme a Mediterranea Saving Humans.

Partendo dal processo che coinvolge l’equipaggio della Mare Jonio, discuteremo delle misure sempre più aggressive contro chi salva vite, in mare come a terra. Perché la solidarietà non si processa. Perché quando il potere disprezza il diritto, ciò che resta è solo abuso travestito da legge.”