I deputati del PD commentano negativamente quanto dichiarato oggi dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario alla ricostruzione, nel corso dell’audizione della Commissione Ambiente sulle attività svolte nell’ambito della ricostruzione nei territori delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche colpiti dagli eventi alluvionali del maggio scorso.

«La fotografia che emerge dall’audizione di Figliuolo – dichiara l’on. Ouidad Bakkali – non ci rasserena sulla prospettiva di ricostruzione e rimborso dei territori alluvionati.

A quasi dieci mesi dall’alluvione che ha colpito le regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche ancora non abbiamo punti fermi sulla quantificazione dei danni e un elenco degli interventi per la ricostruzione. Anzi, il commissario del governo ha fatto intendere che rivedrà la stima dei danni a infrastrutture, edifici, abitazioni private, attività economiche e produttive, comprese quelle del settore agricolo, indicate dal territorio.

La quantificazione reale è quella che è stata fatta dai territori insieme alla Regione e che lo stesso governo ha certificato presentandola alla Commissione europea per accedere al fondo europeo di solidarietà. Il Commissario ci ha informati invece che “fare una stima il giorno dopo non è come farla 6 mesi dopo o due anni dopo e che stanno mettendo a sistema tutto”. È un affermazione davvero allarmante. I numeri devono restare fermi, perché ferma sia la determinazione del Governo a reperire le risorse.»

Desta inoltre grande preoccupazione l’incertezza della durata del mandato di Figliuolo, che scadrà a giugno, e su cui il governo non ha ancora fornito indicazioni.

«Il commissario – prosegue Bakkali – non ha potuto chiarirci se rimarrà oltre giugno, non dipendendo dalla sua volontà, ma questo ci obbliga a porre con urgenza a questo governo il tema di produrre il decreto che rinnoverà il mandato, senza correre il rischio di alimentare un orizzonte di incertezza ormai insostenibile o ancora peggio dover ricominciare daccapo tutto.

La gestione, estremamente burocratica e farraginosa, sta bloccando le richieste di indennizzo e le perizie e sta ostacolando anche le necessarie collaborazioni con i tanti professionisti coinvolti che ancora non conoscono quali procedure seguire per periziare i danni e procedere all’inoltro delle richieste alla piattaforma commissariale che ad oggi conta ancora troppe poche richieste.

«Questi sono i fatti a 10 mesi dall’ alluvione – conclude Bakkali. Le promesse da parte della presidente Meloni di rimborsi del 100% a famiglie e imprese non trovano alcun riscontro. È stato purtroppo confermato quello che avevamo temuto fin dal principio: l’impianto delle procedure burocratiche che la presidente e il governo hanno voluto finisce per colpire l’Emilia- Romagna e i suoi cittadini.»