Continua il dibattito attorno al cosiddetto “voto cattolico” che ha caratterizzato gli ultimi giorni di campagna elettorale. Dopo il documento a sostegno della candidatura di Massimo Isola, è arrivata la replica di Jacopo Morrone, segretario della Lega per la Romagna, a cui fa ora seguito la controreplica di Manuela Rontini, consigliera regionale del Partito Democratico:
«“Schiera di sedicenti cattolici”. Sono parole usate da Jacopo Morrone per apostrofare i firmatari di un documento a sostegno di Massimo Isola, che nello stesso comunicato afferma “Non mi entusiasmano le gare a chi è più cattolico”».
Manuela Rontini ha affidato la sua risposta ad un post pubblicato sulla propria pagina Facebook.
«Parole che suonano stonate quelle di Morrone, soprattutto se pronunciate da chi, il 28 luglio scorso, nell’annunciare che tra le fila del centrodestra si era trovato l’accordo, presentò il candidato sindaco come “Un cattolico che ha voglia di impegnarsi per la propria città”.
Ecco, io sono certa che quelle parole l’onorevole Morrone le abbia pronunciate perché, da forlivese quale è, non conosce la nostra città.
Non conosce la sua storia, né tantomeno i faentini firmatari di quel documento: persone che, aldilà delle loro idee politiche, sono da sempre impegnate a servizio della nostra comunità, in associazioni culturali, sociali, sportive e ricreative. Persone che, grazie al loro impegno volontario nel realizzare progetti e organizzare iniziative, rendono migliore Faenza.
Ecco, tutto questo l’onorevole Morrone non può saperlo, perché altrimenti non li avrebbe apostrofati in quel modo: cittadini che meritano rispetto per quel che fanno (e hanno fatto), indipendentemente dal partito o dalla lista che votano o voteranno.
Arriverà presto il 22 settembre che, se non altro, insieme all’estate si porterà via la stagione delle strumentalizzazioni. E personalmente… non vedo l’ora!»