“L’epidemia di Sars- Cov-2 ha colto di sorpresa la quasi totalità dei Sistemi Sanitari, ed ha evidenziato i molti punti di debolezza dovuti, soprattutto in quello italiano, all’indiscriminato depotenziamento in termini di organizzazione, attrezzature e personale” è la riflessione di Articolo Uno e Sinistra per Ravenna.

“A livello locale, non differentemente da altre realtà, sono emerse serie problematiche in tutti i settori della sanità pubblica: prolungamento dei tempi di ricovero in attesa di indagini diagnostiche, ritardi nell’attività per prestazioni sanitarie programmate con grave danno per i pazienti in particolare cardiologici ed oncologici, inadeguatezza nella fornitura di presidi per la protezione individuale, inadeguata assistenza territoriale per fra fronte all’emergenza, considerato inoltre come, sia la qualità dell’attività ordinaria del servizio sanitario che la riapertura delle scuole in sicurezza siano fondamentalmente per noi la cartina tornasole verso il ritorno alla normalità”

Le due formazioni di sinistra chiedono quindi di risolvere le criticità presenti al presidio ospedaliero e nelle altre strutture, come, ad esempio, le Case della Salute, e chiedono aggiornamenti sul più volte denunciato deficit di personale all’interno del sistema sanitario territoriale.

 

“A fronte di tutto ciò, le forze politiche responsabili, dopo aver riconosciuto gli errori del passato, hanno messo in campo risorse ed idee per trasformare una calamità in uno stimolo al rinnovamento del Sistema Sanitario, che non vuol dire riportare la situazione allo stato pre-covid-19, ma ridisegnare l’assistenza sanitaria sotto l’aspetto organizzativo, di ammodernamento delle attrezzature e di adeguamento del personale.

Nell’ipotesi di una possibile seconda ondata epidemica, quale già si sta manifestando in Nazioni a noi vicine, come Articolo Uno e Sinistra per Ravenna abbiamo richiesto un’interrogazione al sindaco con risposta in consiglio comunale, chiedendo:

  • Se le criticità evidenziatesi a livello di molti reparti ospedalieri siano completamente risolte, ed in particolare se i tempi di esecuzione e refertazione delle indagini diagnostiche siano rientrati entro i tempi previsti;
  • Se il piano di rientro per il recupero degli appuntamenti forzatamente dilazionati, causa epidemia, si stia attuando e in che tempi si prevede il ripristino della normalità;
  • Quale è stato, ma soprattutto quale sarà, il ricorso alla sanità privata per far fronte alla crescente domanda di assistenza;
  • Se tutti i presidi della sanità territoriale, in particolare le Case della Salute, sono stati adeguatamente potenziati;
  • Ed infine, se si è provveduto a adeguare il personale sanitario tutto per poter garantire turni regolari, godimento delle ferie, riposi settimanali. Questo adeguamento attraverso una politica di assunzioni deve far rispettare il principio, più volte dichiarato dal Presidente Bonaccini, di una sanità pubblica prioritaria rispetto a quella privata”.