“Sale l’onda della protesta nei quartieri delle vie Stradone e Antica Milizia, alla cui intersezione è in costruzione una rotonda, ormai destinata ad essere inutile per chissà quanto lungo tempo. È stata infatti programmata in funzione dell’allargamento, con una nuova pista ciclabile, della strettissima e malandata via Stradone, opera promessa da un’eternità, ma di cui non è stato ancora approvato neppure il progetto esecutivo. Una presa in giro senza fine dall’amministrazione comunale e una battaglia allo sfinimento di Lista per Ravenna condotta fianco a fianco dei residenti, i quali, inferociti, si sono sfogati col Consiglio territoriale della Darsena il 3 marzo scorso, contestando la conseguenza più intollerabile coi molteplici cartelli spontanei affissi nelle due strade che portano la scritta “2 ANNI SENZA AUTOBUS”.
Insieme a loro elaborai l’ordine del giorno del Consiglio comunale “Servizio bus soppresso nel nuovo quartiere Antica Milizia: Ripristinarlo dignitosamente”, bocciato dalla maggioranza il 28 maggio. Questi i fatti esposti. Fino all’alluvione del 2022, sulla direttrice Porto Fuori-Stradone-Antica Milizia-Poggi-centro urbano e viceversa, transitavano autobus ogni 20 minuti. Nonostante il divieto di transito dei mezzi pesanti introdotto sul ponte di via Stradone, tale frequenza è stata mantenuta anche dopo, fino al termine dell’anno scolastico 2022-2023, organizzando per gli autobus un percorso alternativo senza soppressioni di fermata. Dall’estate 2023, tutte le sei fermate tradizionali (due su via Stradone e quattro su via Antica Milizia) furono però soppresse. Nullo, in sostanza, era rimasto il servizio bus per gli abitanti di questo vasto comparto. Il mio ordine del giorno chiedeva perciò che “il servizio pubblico di trasporto bus, soppresso o quasi nel quartiere Antica Milizia, sia riportato in breve tempo ad un livello almeno minimo di sufficienza, rispettoso del diritto universale di libera circolazione stabilito dalla Costituzione italiana”. Il PD giustificò il voto contrario della maggioranza così: “Il problema non è fuori gestione. Gli uffici competenti stanno procedendo a pianificare i lavori, a gestirli per la ricostruzione dei ponti e l’ufficio Mobilità, insieme con Start e AMR, svilupperà i percorsi alternativi. Quindi non ci sentiamo di approvare questo tipo di documento perché l’iter è già in gestione dei servizi competenti”. Risultato, arrivati ormai alle nuove elezioni: zero ricostruzione del ponte sulla Lama, zero percorsi alternativi per gli autobus. In mano ad un avvocato ne uscirebbe, quanto meno, un denuncia per interruzione di pubblico servizio, come più volte ho già argomentato.
Chiedo perciò al sindaco se e come intende ripristinare il servizio di trasporto pubblico sulla direttrice Porto Fuori-Stradone-Antica Milizia-Poggi-centro urbano e viceversa.
Condividono il problema autobus con via Stradone-via Antica Milizia, sia pure con danni meno gravi, anche via Trieste e via Romea Sud, per la medesima causa: i loro due ponti sul canale Lama, anch’essi da ricostruire, sono ugualmente vietati al transito dei mezzi con peso superiore a 3,5 tonnellate. Comune agli utenti abituali di tutte queste arterie è la domanda inaudita a cui non sanno dare né ricevere risposta, e che ora, avendola raccolta da più parti, rivolgo al sindaco: “Siccome una fila di mezzi pesanti sottoposti a questo divieto (camion, tir, pullman turistici) passa ugualmente su questi ponti sotto gli occhi di tutti, perché solo quelli di Start Romagna girano al largo, privando i cittadini del loro servizio?”. Se la risposta è: “Non c’è nessun pericolo, perché il divieto serve solo per giustificare che la spesa per la ricostruzione di questi ponti è stata posta a carico dell’Unione Europea senza che non abbiano subìto per niente l’alluvione del 2022”, allora sia così anche per i bus. Ma se invece il pericolo che i ponti cadano giù a causa dei pesi eccessivi è reale, si aspetta il morto perché qualcuno intervenga?”


























































