BORGO MONTONE IERI E OGGI
Borgo Montone era storicamente un tranquillo borgo di Ravenna ai lati della via Fiume Abbandonato, appena oltre la periferia sud della città. Le sue disgrazie cominciarono verso la fine degli anni ’80, quando fu congiunto al proseguimento di viale Randi con una nuova strada, denominata via Einstein. All’incrocio fu costruita la rotonda Austria. Tutto ciò per far sorgere, nel 1998, sul lato sud della rotonda, l’ipermercato ESP. Raddoppiato nel 2017, corrisponde oggi a quasi 50.000 metri quadrati di terreno ex agricolo sotto il fiume Montone (a rischio di alluvione), a “100 negozi e l’ExtraCoop dove tutto è possibile”, a 3.304 posti auto e ad una viabilità smisurata, che comprende esternamente una pista ciclabile, la nuova via Quaroni, che lo collega con viale Alberti, e la nuova via Bussato. Come se fosse poco, nell’aprile 2022, sulla stessa rotonda Austria, è stata inaugurata, tra via Einstein e le case di Borgo Montone, la Rosa dei Venti, centro residenziale per anziani non autosufficienti con 136 posti letto e 90 posti auto, costruito su altri 15.000 metri quadrati di terreno. Borgo Montone già contava una scuola per l’infanzia, una scuola elementare, l’hospice Adalgisa, tre residenze per anziani, una farmacia e 1.750 abitanti, quasi un piccolo Comune.

FREGATURE
Il problema è che, nel frattempo, a Palazzo Merlato si sono fregati di Borgo Montone, lasciando tal quale via Einstein/rotonda Austria come unico collegamento con quel nuovo mondo scoppiato lì, a 200 metri. Il traffico motorizzato sulla via Einstein è quindi diventato intenso e sfrenato, senza alcuna viabilità alternativa capace di dirottarne una parte e senza una pista ciclopedonale che conduca dal paese in zona ESP coi suoi servizi, connettendosi da lì con la città. Uno sgangherato percorso ad uso dei pedoni e dei ciclisti, parallelo alla via Einstein, è sbarrato, inesorabilmente, a 100 metri dall’ESP.

Non che il Comune si fosse dimenticato dei suoi doveri, perché, all’atto di concedere all’ESP il raddoppio del centro, aveva inserito nel contratto, a carico della proprietà privata, le opere seguenti.

  • “Allargamento della rotonda Austria, con la realizzazione di una corsia preferenziale verso Borgo Montone” (scritto a noi così dall’assessora Del Conte il 6 giugno 2017). Avevano già picchettato il terreno ed era in corso di esame il permesso di costruire l’opera, quando il Comune decise che “non fosse strettamente indispensabile”, chiedendo in cambio all’ESP di riasfaltare la rotonda Austria e il ramo di uscita dalla statale Adriatica, “in quanto tratto stradale interessato dall’accesso all’area e dai veicoli per il carico merci”, a beneficio dell’ESP stesso. L’impegno del Comune di compiere “in un secondo momento” i lavori che aveva promesso a Borgo Montone giacciono da oltre sei anni in qualche scantinato, lasciando il paese becco e bastonato.
  • Collegamento stradale diretto tra via Fiume Abbandonato nei pressi di San Marco e l’ESP. Quest’opera è molto importante perché tutto il traffico in arrivo da sud diretto all’ESP e a tutta la parte est della città verrebbe dirottato verso l’ESP e da lì su viale Alberti, tramite via Quaroni, sgravando di molto Borgo Montone e le sventurate via Einstein e rotonda Austria.
  • Pista ciclopedonale tra l’ESP e Borgo Montone, nei pressi della scuola elementare. La pista, 160 metri in rettilineo, si raccorderebbe con l’asse ciclopedonale di circuitazione del centro commerciale e da lì con la città.

Il Comune non ha però preteso, nel contratto, che questi due interventi fossero compiuti prima che l’ESP venisse raddoppiato e nemmeno entro un data successiva. Cosicché vale, come per le opere pubbliche di tutte le convenzioni, il termine di 10 anni dalla stipula, che sarebbe il 23 giugno 2024, se la legislazione emessa durante la pandemia Covid-19 non avesse stabilito una proroga di tre anni. ESP può aspettare a compierle fino al 23 giugno 2027. La Repubblica Popolare di Ravenna prima autorizza e glorifica lottizzazioni smisurate. Le opere di urbanizzazione e di servizio ai cittadini si faranno, forse, chissà quando.

INVASIONE DI MEZZI PESANTI
Piove sul bagnato per gli abitanti di Borgo Montone, perché, coi lavori di allargamento della tangenziale sud di Ravenna, che dureranno almeno un altro anno, molto traffico, soprattutto pesante, in particolare proveniente dalla zona Consar, è stato dirottato sulla viabilità interna, compresa Via Einstein, che, attraversando Borgo Montone tra la minuscola rotonda San Marino e l’ESP, è diventata una bolgia infernale.

IL SINDACO NON RISPONDE
Ringraziando i cittadini di Borgo Montone, che ci hanno sollecitato e poi aiutato a compiere questa nostra piccola “inchiesta”, quasi che Lista di Ravenna fosse supplente del latitante Comitato cittadino, il 15 marzo scorso abbiamo interrogato il sindaco, a loro nome, chiedendogli:

  • se intende dare il via, a beneficio logico di ciclisti e pedoni, all’allargamento della rotonda Austria, con la realizzazione di una corsia preferenziale verso Borgo Montone, come tuttora previsto nel piano urbanistico approvato e convenzionato: opera che nel 2017 il Comune di Ravenna si era impegnato a “riconsiderare in un secondo momento”;
  • se intende autorevolmente sollecitare la società proprietaria dell’ESP a realizzare, in tempi certi e ravvicinati, a prescindere che sia obbligata a farlo entro il 23 giugno 2027, il collegamento stradale diretto tra via Fiume Abbandonato, nei pressi di San Marco, e l’ESP, nonché la pista ciclopedonale tra l’ESP e Borgo Montone, nei pressi della scuola elementare.

Nonostante per legge le interrogazioni dei consiglieri comunali al sindaco debbano ricevere risposta entro 30 giorni, a Borgo Montone l’aspettano ancora. Hanno fatto prima a raddoppiare l’ESP, commentano.