“Se le parti sociali di questa città, salvo rarissime eccezioni, non fossero sdraiate su chi governa il territorio questo sì che sarebbe argomento di “RIVOLTA SOCIALE” (CIT. Landini, Segretario nazionale CGIL), ma nessuno sembra cogliere la stangata in arrivo, questa sì, totalmente decisa dai comuni della provincia governati pressochè nella totalità dal PD, in questo caso sotto l’acronimo “ATERSIR”.
Perché la notizia è che con “soli” 12 giorni di anticipo sull’inizio del nuovo metodo, cioè sul primo gennaio dell’anno nuovo, la nostra Amministrazione ci concede finalmente il lusso di conoscere i dettagli di quella che sarà la nuova Tariffa Puntuale per la raccolta dei rifiuti.
Ovviamente lo fa con comunicati stampa di Hera, anziché presentarsi di fronte ai consigli comunali, ma diciamo che questo è quasi secondario.
Come abbiamo sempre detto, la tariffa puntuale in un mondo ideale – che quindi non si trova evidentemente a Ravenna – dovrebbe concedere un incentivo economico REALE ai cittadini più virtuosi che si impegnano quotidianamente a differenziare i rifiuti, cosa che sta diventando notoriamente una vera e propria attività aggiuntiva per privati e imprese. Per incentivo economico reale si intende che il cittadino dovrebbe spendere meno di quanto ha speso fino ad oggi. O meglio questo è ciò che la sinistra che ha governato il territorio ci ha raccontato per anni quando pungolavamo le amministrazioni sui costi continuamente in aumento sulle spalle dei cittadini. Di solito partiva la litania: “Quando arriverà la tariffa puntuale…tutto si sistemerà!”
Andiamo bene…
In questo momento, la TARI si compone di due tariffe: una fissa, che è proporzionata ai metri quadri dell’immobile su cui insiste l’utenza, e una variabile, collegata al numero di componenti del nucleo familiare – in caso di privati – o alla tipologia di attività produttiva, in caso di aziende.
Ora, la nuova Tariffa Puntuale dovrebbe, sulla carta, sostituire le attuali tariffe applicate per il calcolo della TARI, o quantomeno sostituire una di quelle due, aumentando quindi il vantaggio economico rendendolo premiante per chi, con impegno, procede civilmente alla differenziazione e al conferimento fuori dalla propria porta dei bidoncini nei giorni e negli orari prestabiliti, evitando di abbandonarli in giro etc…
Ma la cosa è esattamente il contrario!!!
La parte che ci viene venduta come “premiante”, altro non sarà che una bella aggiunta alle due tariffe che già stiamo pagando, ovvero sarà un aumento matematico e indiscutibile della TARI, per tutti.
Alla tariffa sui metri quadri e a quella sul nucleo/attività produttiva, si aggiungerà infatti una TERZA tariffa basata su una presunzione di conferimento proporzionata, secondo la nostra Amministrazione, al numero di componenti del nucleo familiare o al tipo di attività produttiva. In buona sostanza, è il Comune che deciderà, a priori e secondo proprie logiche, quanti bidoncini di secco un nucleo di 3 persone potrà esporre in un anno e, nonostante fino ad ora i passaggi siano stati uno a settimana, ovvero 52 in un anno, è già chiara la decisione unilaterale dell’amministrazione che stabilisce che 3 persone dovranno esporre il bidoncino meno di 52 volte l’anno, pena, una stangata economica per l’eccedenza.
Insomma l’incentivo economico non sarà una diminuzione dell’attuale già immotivatamente salata tariffa, ma una “salvaguardia dall’aumento” se il cittadino “farà il bravo”!!!!
Infatti, qualora un nucleo di 3 persone riesca, per bravura, a conferire meno bidoncini rispetto al prestabilito a priori, non ci sarà alcuno sconto!
Insomma, ci troviamo di fronte all’ennesima presa in giro della nostra Amministrazione, che non fa altro che bombardare cittadini ed imprese di tasse, gabole e tranelli, restituendo una città ormai infestata da bidoncini sparsi, cassonetti maleodoranti, topi, un verde pubblico manutenuto in maniera sempre meno costante, strade a groviera, trasporti pubblici insufficienti e servizi discutibili.
Chissà se qualche sindacato se ne è accorto…”
























































