Quale posizione ha l’amministrazione sul bavaglio che il comitato cittadino di Porto Fuori intende mettere ai suoi componenti non allineati?

Premesso che:

Con una comunicazione su facebook del 3 Maggio 2021 il Comitato cittadino di Porto Fuori ha annunciato di voler modificare il proprio statuto;

Rilevato che:

Il nuovo articolo 11 dello Statuto, se le modifiche dovessero essere introdotte, prevederebbe che causa di decadenza di un componente del Comitato sarebbe la “denigrazione del Comitato stesso e dei suoi componenti sia in forma scritta che verbale” nonché l’elaborazione di un non meglio precisato codice etico come se un comitato cittadino fosse un’azienda e non un organismo di rappresentanza democraticamente eletto;

Sottolineato che:

Il concetto di “denigrazione” verrebbe demandato secondo lo stesso articolo al Presidente dello stesso comitato, che evidentemente senza alcun titolo potrebbbe dunque stabilire chiedendo alla maggioranza degli eletti del comitato di espellere un componente a sua volta democraticamente eletto dall’assemblea dei cittadini di Porto Fuori;

Rilevato che:

E’ palese come detta previsione sia in assoluto contrasto con i principii di democrazia previsti dalla Costituzione e dalla prassi nonché previsti come requisito fondamentale affinchè l’amministrazione comunale possa tenere rapporti con il Comitato medesimo;

Considerato inoltre che:

Tale nuova eventuale previsione statutaria è notoriamente partorita al fine di impedire a un attuale componente del Comitato di esprimere il proprio dissenso su questioni interne che spesso sfociano nel politico essendo il Comitato stesso composto da persone che legittimamente militano anche in formazioni politiche locali e nazionali e che inevitabilmente hanno sensibilità diverse su specifici eventi che si svolgono nella stessa Porto Fuori;

Si interroga la S.V. per sapere:

  • Se l’amministrazione sia stata informata della volontà di modifica dello Statuto nel senso sopra enunciato;
  • Quali azioni intenda intraprendere per impedire che il Comitato perda i requisiti di democrazia interna che costituiscono condizione necessaria e sufficiente per mantenere i rapporti istituzionali ed economici con il Comune di Ravenna;
  • Se non ritenga grave la volontà del Comitato di minacciare, di fatto, uno dei suoi componenti al fine di reprimere il dissenso interno.  Alberto Ancarani