“La revoca dell’autorizzazione al funzionamento di una Comunità educativa residenziale per minori situata in un quartiere popolare di Ravenna, disposta dal Comune lo scorso 20 maggio, solleva notevoli interrogativi sulle responsabilità della cooperativa sociale che la gestiva e conseguentemente sul sistema dei controlli praticato. La cooperativa potrà farà ricorso, entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). In quella sede verranno valutati anche i verbali delle visite ispettive compiute con determinata frequenza. La comunità accoglie in particolare preadolescenti e adolescenti a rischio di devianza sociale nei cui confronti siano stati adottati provvedimenti amministrativi da parte del Tribunale per i Minorenni” afferma Alvaro Ancisi, Capogruppo di Lista per Ravenna.

I fatti avvenuti, come segnalati al Comune dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, non possono che preoccupare. Essi attestano, grazie a numerosi interventi delle forze dell’ordine statali, comportamenti illeciti ripetuti dei minori ospitati verso i residenti confinanti, azioni riprovevoli da parte loro e acquisizione di materiali da cui si desume che consumassero droga. La polizia comunale stessa, chiedendo la revoca dell’autorizzazione, ha confermato la circolazione e il consumo di droga, affermando anche di avere accertato degli schiamazzi e il mancato rientro dei minori all’ora dovuta. Gravi soprattutto gli atti trasgressivi e le condotte indebite verso i vicini di casa da parte di tre minori. Rilevato anche l’altissimo monte di denunce e di richieste di intervento delle forze dell’ordine, nonché il numero di ospiti superiori a sei, massimo consentito, e la presenza di un solo operatore in orario notturno. Si è dunque ritenuto che questa Comunità non fosse in grado di far fronte ai comportamenti deviati dei minori, né di poter svolgere nei loro confronti la richiesta azione educativa, né di evitare il turbamento della vita sociale nel circondario. Entro cinque giorni i minori saranno collocati in altre strutture educative assistenziali” continua Ancisi.

Nella dovuta attesa dell’esito in primo istanza del procedimento giudiziario eventualmente attivato dalla cooperativa che gestiva la comunità o della scadenza dei termini senza che abbia presentato ricorso, è assolutamente necessario chiedere al sindaco se intende successivamente corrispondere alla seguente richiesta: assicurare la partecipazione della giunta comunale e dei servizi interessati (compresa la polizia municipale, che detiene da sempre i verbali d’ispezione) alla convocazione di una seduta delle commissioni consiliari Servizi sociali e Sanità pubblica volta ad esaminare i fatti di cui sopra, a valutarli nel merito e ad esprimere quindi indirizzi sulle garanzie da chiedersi e sui controlli stringenti da assicurare affinché non abbiano a ripetersi in nessuna struttura residenziale educativa di minori” conclude Alvaro Ancisi.