“Fin dai primi momenti dell’emergenza che ha alluvionato la Romagna, aprendo profonde ferite con frane e smottamenti in quel territorio e anche in Emilia, i Presidenti delle Province e i Sindaci dei territori colpiti si sono prodigati, in sinergia totale con la Regione, nella gestione delle innumerevoli difficoltà e ostacoli che si sono venuti a creare per i cittadini e per le imprese, oltre che per il territorio devastato dalla ciclopica alluvione e dalle frane.

È emersa da subito una comune e coesa volontà di ricostruzione e ripresa, a cui però è necessario dare risposte rapide e concrete e soprattutto sostegno finanziario. Servono certezze! Non tweet polemici.

Il Presidente di UPI Emilia-Romagna, Andrea Massari, ribadisce che “è incredibile come, a fronte di amministratori che stanno dando il massimo per proteggere le loro Comunità ferite, per dare risposte rapide a cittadini e imprese, vi sia da parte di taluni esponenti del Governo la volontà di anteporre la polemica politica all’azione congiunta, con dichiarazioni temerarie e tweet adatti ad un caporale di partito ma non ad un importante esponente di un ministero chiave per la ricostruzione. Il tempo è scaduto. Non ci sono più scuse. Manca un commissario e mancano i soldi. Questo la gente di Romagna capisce, insieme ai suoi sindaci e ai suoi amministratori. La Premier Meloni ponga fine a questa ricreazione e recuperi la buona collaborazione che aveva avviato dall’inizio di questa sciagura”.

Il Presidente Andrea Massari sottolinea che “tra l’altro sono oltre settanta i dipendenti provinciali (ingegneri, geologi, architetti ed altri tecnici specializzati) provenienti da tutte le Province italiane, e diversi da quelle emiliane non colpite, che, attraverso una ricognizione di UPI nazionale, hanno espresso la propria disponibilità a dare supporto alle Province alluvionate.

Occorre che i territori siano messi in condizione di disporre delle risorse necessarie a far fronte ai primi ripristini, sia nell’ottica di un eventuale peggioramento ma soprattutto nella consapevolezza che le disponibilità finanziarie delle amministrazioni si stanno esaurendo.

Serve un segnale forte perché il tempo è una risorsa preziosa e avviare il processo è l’unico modo per garantire una ripresa rapida ed efficace. Le Province sono pronte e sono stanche di restare in attesa”.