“Arrivati a questo punto e in piena emergenza sicurezza-lavoro, gli impegni a parole che non si traducono in azioni da parte dell’Amministrazione Comunale non servono a niente. Chi esce al mattino ha un elevato rischio di non rientrare a casa la sera e non è accettabile che certa politica, il PD che governa innanzi tutto, continui a fare solo finta. La realtà è che per un soggetto come il PD, che si dichiara apertamente a metà strada tra padrone e lavoratore, prendere le parti del lavoratore è diventato impossibile.

Lunedì 9 maggio lo Slai Cobas ha avanzato la proposta di un percorso di lotta perché i lavoratori riprendano direttamente nelle loro mani la difesa della propria salute e sicurezza indipendentemente dalle tessere sindacali. «Dai processi i padroni ne escono impuniti: è successo già con quello di Petronici e non dobbiamo permettere che lo stesso accada per Bujar Hysa. Dobbiamo fare di questo processo una scadenza di lotta per la verità e giustizia e per rilanciare denunce e mobilitazione. Il comitato promotore dello Slai cobas per il sindacato di classe fa appello a costruire assieme questo percorso di lotta». Il giorno dopo è stato Potere al Popolo, da anni accanto a noi a richiedere la rivitalizzazione dell’Osservatorio, a farsi avanti. «Ora riteniamo sia arrivato il momento di creare un movimento costante di lotta e intervento sul tema della sicurezza e degli omicidi sul lavoro che veda insieme e uniti i lavoratori, i cittadini, i giovani, gli studenti, i sindacati, gruppi, collettivi e le forze politiche disponibili. Lanciamo perciò un appello per cominciare a costruire al più presto questo percorso».

Ravenna in Comune condivide pienamente l’appello e la proposta e si dichiara pronta a contribuire con le proprie forze sul territorio e a livello mediatico perché il percorso che si intende avviare abbia gambe su cui camminare. Chiediamo a chi condivide i nostri valori ma anche alle altre forze politiche e alle associazioni e sindacati, alle cittadine e cittadini, in forma organizzata o meno, di unire le forze perché nasca un processo e si realizzino azioni per dare concretezza all’aspirazione alla sicurezza, al diritto ad un lavoro in assenza di rischi. Avevamo promesso alla cittadinanza che, anche fuori dal Consiglio, non avremmo lasciato cadere un tema essenziale per noi e per le lavoratrici e i lavoratori, e intendiamo mantenere fino in fondo la promessa. Noi ci siamo e ci saremo perché la sicurezza sul lavoro si conquista solo lottando, non aspettando che cada dall’alto. A cadere dall’alto sono solo le pesanti pinze di Marcegaglia.”

Ravenna in Comune