“Cosa volevano fare mandando una velina a tutti gli organi di stampa avvisando che 32 persone erano state denunciate per aver fatto onore all’impegno assunto di ostacolare i traffici di armi verso Israele? Volevano dividerci? Separare i buoni dai cattivi? Mandare un avviso a lasciar perdere la Palestina che tanto lontana è? Volevano ricordarci che se nessuna protesta era giustificata prima, figurarci adesso che raccontano che Trump ha fatto scoppiare la pace a Gaza e in Cisgiordania? Volevano ricordare a chi non ce la fa a far finta di niente mentre il genocidio prosegue senza tregua che quest’anno si è inventato appositamente un nuovo reato per fermare le proteste sanzionato con due anni di reclusione? Volevano minacciarci con due anni di galera per zittirci una volta per tutte?

La risposta che non abbiamo paura è arrivata subito. Sottoscritta, oltre che da Ravenna in Comune, da un centinaio tra associazioni, partiti, sindacati, collettivi e da più di mille persone in pochissime ore. La petizione si può firmare qui: https://www.change.org/solidarietà-denuncia-porto-RA

I sindacati confederali hanno a suo tempo contestato come incostituzionali le norme invocate contro i 32 che hanno protestato per tutte e tutti noi. Tante altre collettività hanno fatto lo stesso. Ci aspettiamo si aggiunga presto la loro solidarietà. E anche quella del Sindaco e della Giunta Municipale. E della Presidente della Provincia. E del Presidente della Regione. Tutti loro che avevano detto che andavano fermati i traffici di morte.

Non siamo noi dalla parte sbagliata della storia, né dalla parte sbagliata del diritto. E non abbiamo paura della repressione. Non ci arrenderemo al traffico di morte, al genocidio e alla repressione e continueremo a lottare per costruire un embargo popolare e supportare l’autodeterminazione del popolo palestinese e la sua liberazione.

Interrompiamo ogni legame con Israele. Facciamo di Israele il paria del mondo.”