“Credo che anche le strutture commerciali dell’ortofrutta si debbano mettere nell’ottica che non si possono continuare a chiedere contributi a fondo perduto con la scusa che in questo 2023 mancano le produzioni.

Le produzioni sono almeno 4 anni che sono deficitarie causa soprattutto a brinate primaverili e grandinate, ma peggio ancora sono almeno 20 anni che si stanno estirpando frutteti senza che si siano quasi mai presentati progetti concreti perché questo non accadesse.

Sono del parere che gli indennizzi per le alluvioni 2023 debbano andare principalmente in aiuto agli agricoltori e alle loro aziende, e una parte si alle strutture commerciali legata alle alluvioni, ma non  per tamponare le criticità che attanagliano il settore da anni.

Bene la partenza del decreto alluvioni riguardante l’agricoltura bisogna essere consapevoli che non si possono avere tutti i ristori subito, giusto partire dai beni immobili e mobili come le attrezzature delle aziende agricole.

Però vorrei invitare soprattutto  le associazioni agricole e strutture commerciali ad impegnarsi nella progettazione di un sistema assicurativo efficiente e moderno da presentare alla politica per l’attuazione per dare alle aziende agricole più certezze per la redditività e quindi un ritorno ad investire.

Il sistema AGRICAT da solo non può funzionare bisogna collegarlo ad un sistema legato alle compagnie assicuratrici.

Ed invito anche le strutture commerciali ad un cambio di rotta sul sistema commerciale attuale dopo le alluvioni 2023 l’agricoltura non tornerà più come prima è avvenuta una grossa accelerazione di un cambiamento già in atto da tempo.

Ci vuole un cambio di passo e smettere di chiedere contributi per tamponare le criticità annuali che si perpetrano da anni, ma in linea con la “filosofia” dell’attuale governo aiuti si ma per il rilancio del settore quindi per finanziare progetti concreti di rilancio e non per tirare a campare.

D’altronde da dati rilevati il consumo di frutta risulta essere più basso in Romagna  che nel resto d’Italia siamo solo al 6,7% di quello che consigliano i medici e al 7,6% nazionale eppure siamo la regione della frutta e del sistema commerciale più aggregato.

Qualcosa non sta andando nel verso giusto io sono per incentivare il rilancio del settore finanziando progetti concreti che incentivino qualità e consumi, stop ai “rattoppi” annuali per salvare le stagione senza lungimiranza per il futuro”.

Gianfranco Rambelli (responsabile Agricoltura FDI Bassa Romagna)