“Cemento grigio. Sembra il titolo di un film anni settanta e invece è il futuro che attende Ravenna.
Ben lontani dalle mirabolanti promesse elettorali gli amministratori cittadini continuano a spargere cemento a piene mani. Altro che lotta al consumo del territorio. Nuove aree commerciali a iosa in una città che, evidentemente, soffre di mancanza di supermercati.
Fantasmagorici palazzi per uffici pubblici. Destinati, come si vede, ad essere nuove cattedrali nel deserto. E, ovviamente, vogliamo negarci un palasport nuovo? Quando con quei denari si potevano aiutare concretamente le società sportive cittadine, tutte in enormi difficoltà.
Ma la parte peggiore sono proprio le nuove aree commerciali destinate, ovviamente, a proseguire la desertificazione del centro storico. Dove spariranno le botteghe. Quelle che ne fanno luogo unico di socializzazione. Saranno solo pubblici esercizi in attesa di turisti che non potranno mai sostituire la vita cittadina. Una ultima annotazione.
A qualche attento osservatore non è sfuggito che in NESSUNO di queste nuove costruzioni sono previsti impianti eolici o fotovoltaici.
Come dicevo. CEMENTO E GRIGIO.”